“Ho un solo colpo in canna, non posso sbagliare”, aveva detto Fini qualche giorno fa. Il colpo è fallito.
Dobbiamo concludere che l’intelligenza politica dell’uomo non è risultata all’altezza di quanto gli si poteva attribuire?
Fosse stato solo per le defezioni dei vari Scilipoti o Cesario provenienti dal centrosinistra, avrei detto di no. Il margine era abbastanza ampio da mettere in conto qualche episodio del genere. Ma quello che ha determinato la sconfitta è stata la defezione di oltre il dieci per cento (quattro su trentacinque) dei deputati di Futuro e Libertà. E questa è responsabilità di Fini.
Data la portata della battaglia che aveva ingaggiato, il minimo che ci si potesse aspettare era che potesse contare ferreamente sulla determinazione dei suoi uomini. Invece, a sentire un Moffa o una Siliquini, si direbbe che non avessero ben chiaro qual’era l’obiettivo coltivato da Fini, ossia la definitiva eliminazione di Berlusconi con la conseguente trasfusione dei suoi voti. Può darsi che Moffa, Polidori, Siliquini e Catone si siano semplicemente venduti al miglior offerente. Ma sorge il sospetto che questi ed altri di Futuro e Libertà fossero stati arruolati senza che fosse chiaro fino a che punto si trattava di spingersi. E, se così è, questo è stato un grave difetto di intelligenza politica.
Ma naturalmente la partita non finisce qui. Salvo una frana verso il PDL, si andrà ad elezioni anticipate. Salvo qualche improbabile miracolo, queste si terranno con l’attuale legge elettorale. E qui Fini avrà il suo secondo colpo in canna. Se si decide a portare tutta l’opposizione in un unico fronte, Berlusconi è perduto. Se centro e sinistra andranno separati, la minoranza di Berlusconi diverrà ancora una volta maggioranza in Parlamento. E' questo il varco a cui dobbiamo attendere: non solo Fini, ma tutto il resto dell'opposizione.
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