La vicenda più drammatica, e la notizia più importante, dell'ultima settimana non è stata la bomba di Wikileaks, né la crisi di governo, né la rivolta studentesca, ma una faccenda che tutti i media italiani hanno tenuto in secondo piano, con qualche eccezione nella stampa specializzata:
il potente attacco speculativo contro il debito sovrano dell'Italia che ha raggiunto il suo acme martedì 30 novembre, quando il BTP febbraio 2020 è sceso sotto la pari e lo spread sul Bund tedesco ha toccato i 210 punti base.
La portata di questa minaccia per l'economia del nostro paese è semplicemente immensa. Se per il momento la belva dei mercati si è assopita, può bastare un nonnulla per tornare a scatenarla.
Per fortuna tutti i politici e tutti i giornalisti ne sono perfettamente consapevoli. Ed è proprio per questa ragione che ne parlano poco. L'ultima cosa da fare è favorire il panico fra i risparmiatori italiani, che nonostante tutta la globalizzazione finanziaria, detengono ancora una fetta decisiva dei titoli pubblici del loro paese.
Dunque è un bene che i media ci prendano in giro facendoci credere che le dolorose vicende di Sara e di Yara, o il gossip diplomatico sul principe, siano cose più fatidiche delle quotazioni dei BTP. Le peripezie di quelle valanghe di miliardi virtuali che trasmigrano da un capo all'altro del pianeta viaggiando nelle memorie di computer e mettendo a repentaglio il nostro destino finanziario, non sono, a quanto pare, argomento da dare in pasto al pubblico.
La menzogna è necessaria, anzi indispensabile. Più precisamente: se chi ha il potere di rappresentare i fatti vuole evitare di nuocere nel farlo, deve manipolare la rappresentazione dei fatti. Perché le rappresentazioni sono fatti che causano altri fatti, come sa bene l'amato cavaliere Silvio Berlusconi.
C'è qualcosa d'inquietante in tutto questo, che riguarda sia l'oggetto da rappresentare, ossia i mercati finanziari, sia il soggetto che lo rappresenta, il sistema dei mass media. L'uno è l'altro sono grandi poteri. L'uno e l'altro non sono eletti. Che cosa sarà che li legittima?
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