venerdì 18 marzo 2011

Risoluzione ONU 1973/2011 sulla Libia. Traduzione italiana dal testo inglese.

Ecco il testo integrale della risoluzione 1973 (2011) sulla Libia, approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 17 marzo 2011:

N. B. Si avverte che in data 23.3.2011 la presente traduzione è stata lievemente modificata in una frase del cruciale paragrafo 4 per renderla più aderente al testo originale. Vedi in materia i commenti del 22 e 23 marzo qui sotto.



Puoi consultare anche 
la RISOLUZIONE 1970 (2011) del 26 febbraio 2011
la RISOLUZIONE 2009 (2011) del 16 settembre 2011 

la RISOLUZIONE 2016 (2011) del 27 ottobre 2011



RISOLUZIONE  ONU  1973 (2011)

Il Consiglio di Sicurezza,

Richiamando la sua risoluzione 1970 (2011) del 26 febbraio 2011,

Deplorando il mancato rispetto della risoluzione 1970 (2011) da parte delle autorità libiche,

Esprimendo profonda preoccupazione per il deteriorarsi della situazione, l’incremento della violenza e le numerose vittime civili,

Ribadendo la responsabilità spettante alle autorità libiche di proteggere la popolazione della Libia e riaffermando che grava sulle parti in causa nei conflitti armati la responsabilità primaria di prendere tutte le misure possibili per garantire la protezione dei civili,

Condannando le gravi (gross) e sistematiche violazioni dei diritti umani, comprendenti arbitrarie detenzioni, sparizioni forzate, torture ed esecuzioni sommarie,

Condannando altresì gli atti di violenza e di intimidazione commessi dalle autorità libiche contro giornalisti, professionisti della comunicazione e personale di organizzazioni collettive, ed esortando tali autorità ad ottemperare ai propri obblighi in base al diritto umanitario internazionale come indicato nella risoluzione 1738 (2006),

Considerato che i diffusi e sistematici attacchi attualmente in corso nella Jamahiriya Libica contro la popolazione civile potrebbero configurare la fattispecie di crimini contro l’umanità,

Richiamando il paragrafo 26 della risoluzione risoluzione 1970 (2011) in cui il Consiglio si dichiarava pronto a considerare l’adozione di ulteriori misure appropriate, ove necessario, per agevolare e sostenere il ritorno delle agenzie umanitarie e rendere disponibile l’assistenza umanitaria e le altre forme di assistenza ad essa collegate nella Jamahiriya libica,

Esprimendo la propria determinazione ad assicurare la protezione dei civili e delle aree a popolazione civile e il passaggio rapido e senza ostacoli dell’assistenza umanitaria insieme alla sicurezza del personale umanitario,

Richiamando la condanna delle non lievi (serious) violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale che sono state e vengono commesse nella Jamahiriya Araba di Libia, espressa dalla Lega degli Stati Arabi, dall’Unione Africana e dal Segretario Generale dell’Organizzazione della Conferenza Islamica,

Tenuto conto del comunicato finale dell’Organizzazione della Conferenza Islamica dell’8 marzo 2011, del comunicato del Consiglio di Pace e Sicurezza dell’Unione Africana del 10 marzo 2011,
che istituiva un’Alto Comitato ad hoc per la Libia,

Tenuto conto altresì della decisione del Consiglio della Lega degli Stati Arabi del  12 marzo 2011 di sollecitare l’imposizione di una zona di non volo all’aviazione militare libica e di istituire zone di sicurezza in luoghi esposti al fuoco quale misura precauzionale per consentire la protezione del popolo libico e dei cittadini stranieri residenti nella Jamahiriya Araba di Libia,

Tenuto conto inoltre dell’appello ad un immediato cessate il fuoco lanciato dal Segretario Generale il 16 marzo 2011,

Richiamando la sua decisione di deferire la situazione nella Jamahiriya Araba di Libia al Procuratore del Tribunale Penale Internazionale, e sottolineando che chiunque sia autore o complice di attacchi mirati alla popolazione civile, ivi compresi attacchi aerei o navali, ne deve essere tenuto responsabile,

Ribadendo la sua preoccupazione per la sorte di profughi e lavoratori stranieri costretti a fuggire davanti alla violenza nella Jamahiriya Araba di Libia, apprezzando la disponibilità degli stati confinanti, in particolare Tunisia ed Egitto, ad andare incontro alle esigenze di quei profughi e lavoratori stranieri, e invitando la comunità internazionale a sostenere tali sforzi,

Deplorando il persistente impiego di mercenari da parte delle autorità libiche,

Considerato che l’imposizione di un’interdizione su tutti i voli nello spazio aereo della Jamahiriya Araba di Libia costituisce un importante elemento per la protezione dei civili e per la sicurezza nella erogazione dell’assistenza umanitaria, nonché un passo decisivo per la cessazione delle ostilità in Libia,

Esprimendo preoccupazione anche per la sicurezza dei cittadini stranieri e i loro diritti nella Jamahiriya Araba di Libia,

Apprezzando la nomina da parte del Segretario Generale del suo Inviato Speciale in Libia, Abdel-Elah Mohamed Al-Khatib ed appoggiando i suoi sforzi per addivenire ad una soluzione sostenibile e pacifica della crisi nella Jamahiriya Araba di Libia,

Riaffermando il proprio impegno a salvaguardare la sovranità, indipendenza, integrità territoriale e unità nazionale della Jamahiriya Araba di Libia,

Riconoscendo che la situazione nella Jamahiriya Araba di Libia continua a costituire una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale,

Deliberando in base al Capo VII dello Statuto delle Nazioni Unite,

  1. Richiede l’immediata adozione di un cessate il fuoco e la completa cessazione di ogni violenza e di qualsiasi attacco o abuso a danno di civili;
  2. Sottolinea l’esigenza di intensificare gli sforzi per addivenire ad una soluzione della crisi che risponda alle legittime richieste del popolo libico e prende atto delle decisioni del Segretario Generale di mandare il suo Inviato Speciale in Libia, nonché del Consiglio di Pace e Sicurezza dell’Unione Africana di inviare il suo Alto Comitato ad hoc in Libia, allo scopo di facilitare il dialogo per approdare alle riforme politiche necessarie per trovare una soluzione pacifica e sostenibile;
  3. Richiede che le autorità libiche ottemperino ai loro obblighi in base al diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e la normativa sui diritti umani e sui profughi, e prendano tutti i provvedimenti necessari per proteggere i civili e soddisfare i loro bisogni essenziali, nonché per assicurare il passaggio rapido e senza ostacoli dell’assistenza umanitaria;

Protezione dei civili

  1. Autorizza gli Stati Membri che ne abbiano informato il Segretario Generale, che agiscano su iniziativa nazionale o attraverso organizzazioni o accordi regionali, operando in collaborazione con il Segretario Generale, a prendere tutte le misure necessarie, anche in deroga al paragrafo 9 della risoluzione 1970 (2011), per proteggere i civili e le aree a popolazione civile minacciate di attacco nella Jamahiriya Araba di Libia, compresa Bengasi, escludendo una forza di occupazione straniera di qualsiasi forma e su qualsiasi parte del territorio libico, e richiede agli Stati Membri interessati di informare immediatamente il Segretario Generale sulle misure che prendono in base all’autorizzazione conferita con questo paragrafo, le quali saranno immediatamente comunicate al Consiglio di Sicurezza;
  2. Riconosce l’importante ruolo della Lega degli Stati Arabi nelle materie attinenti al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale nella regione, e tenendo presente il Capo VIII dello Statuto delle Nazioni Unite, richiede agli Stati Membri della Lega degli Stati Arabi di cooperare con gli altri Stati Membri nell’attuazione del paragrafo 4;

Zona di non volo

  1. Delibera di imporre un’interdizione su tutti i voli nello spazio aereo della Jamahiriya Araba di Libia, allo scopo di contribuire a proteggere i civili;
  2. Delibera altresì che l’interdizione imposta dal paragrafo 6 non si applicherà ai voli il cui unico scopo sia di carattere umanitario, come quello di prestare assistenza o agevolare la prestazione di assistenza, ivi compresi gli approvvigionamenti medici, il cibo, gli operatori umanitari e l’assistenza connessa, o l’evacuazione di cittadini stranieri dalla Jamahiriya Araba di Libia, né si applicherà ai voli autorizzati dai paragrafi 4 o 8, né ad altri voli che siano ritenuti necessari dagli Stati operanti in base all’autorizzazione conferita dal paragrafo 8, in quanto destinati a beneficio del popolo libico, e che tali voli saranno coordinati con qualunque meccanismo istituito in base al paragrafo 8;
  3. Autorizza gli Stati Membri che abbiano informato il Segretario Generale e il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, che agiscano su iniziativa nazionale o attraverso organizzazioni o accordi regionali, a prendere tutte le misure necessarie per imporre l’osservanza dell’interdizione sui voli stabilita dal paragrafo 6, secondo necessità, e richiede agli Stati Membri interessati in cooperazione con la Lega degli Stati Arabi di coordinarsi strettamente con il Segretario Generale in merito alle misure che prendono per attuare tale interdizione, ivi compresa l’istituzione di un meccanismo appropriato per attuare le disposizioni dei paragrafi 6 e 7 supra,
  4. Invita tutti gli Stati Membri, che agiscano su iniziativa nazionale o attraverso organizzazioni o accordi regionali, a fornire assistenza, compresa qualsiasi autorizzazione al sorvolo risulti necessaria allo scopo di attuare i paragrafi 4, 6, 7 e 8 supra;
  5. Richiede agli Stati Membri interessati di coordinarsi strettamente l’uno con l’altro e col Segretario Generale sulle misure che stanno prendendo per attuare i paragrafi 4, 6, 7 e 8 supra, comprese le misure pratiche necessarie per il monitoraggio e l’approvazione dei voli umanitari o di evacuazione autorizzati;
  6. Delibera che gli Stati Membri interessati informeranno immediatamente il Segretario Generale e il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi sulle misure prese nell’esercizio dell’autorità conferita dal paragrafo 8 supra, inclusa la formulazione di una concezione operativa degli interventi (a concept of operations);
  7. Richiede al Segretario Generale di informare immediatamente il Consiglio sulle azioni intraprese dagli Stati Membri nell’esercizio dell’autorità conferita dal paragrafo 8 supra e di riferire al Consiglio entro sette giorni, e successivamente ogni mese, sull’attuazione di questa risoluzione, ivi comprese le informazioni su qualsiasi violazione dell’interdizione sui voli imposta dal paragrafo 6 supra.

Imposizione dell’embargo sulle armi

  1. Delibera che il paragrafo 11 della risoluzione 1970 (2011) sia sostituito dal seguente paragrafo: “Invita tutti gli Stati Membri, e in particolare gli Stati della regione, sia che agiscano su iniziativa nazionale o attraverso organizzazioni o accordi regionali, allo scopo di assicurare la rigorosa applicazione dell’embargo sulle armi stabilito dai paragrafi 9 e 10 della risoluzione 1970 (2011), a ispezionare sul proprio territorio, porti e aeroporti compresi, nonché in alto mare, aerei e imbarcazioni provenienti dalla Jamahiriya Araba di Libia o ivi diretti, se lo Stato interessato ha informazioni che facciano ragionevolmente ritenere che il mezzo contenga articoli la cui fornitura, vendita, trasferimento o esportazione sia proibita dai paragrafi 9 o 10 della risoluzione 1970 (2011) come modificata da questa risoluzione, compresa la fornitura di personale mercenario armato, invita tutti gli Stati di cui tali mezzi battono bandiera a collaborare con tali ispezioni e autorizza gli Stati Membri ad utilizzare tutte le misure commisurate alle specifiche circostanze per realizzare tali ispezioni”;
  2. Richiede agli Stati Membri che operano in alto mare in base al paragrafo 13 supra di coordinarsi strettamente l’uno con l’altro e col Segretario Generale e richiede inoltre agli Stati Membri interessati di informare immediatamente il Segretario Generale e il Comitato istituito in applicazione del paragrafo 24 della risoluzione 1970 (2011) (“il Comitato”) sulle misure adottate nell’esercizio dell’autorità conferita dal paragrafo 13 supra;
  3. Richiede a qualsiasi Stato Membro, che agisca su iniziativa nazionale o attraverso organizzazioni o accordi regionali, quando intraprende un’ispezione in applicazione del paragrtafo 13 supra, di sottomere prontamente un primo rapporto scritto al Comitato, contenente, in particolare, un’illustrazione delle ragioni dell’ispezione e dei suoi risultati, che indichi se è stata prestata cooperazione e se siano stati reperiti articoli proibiti in corso di trasferimento, e richiede altresì a tali Stati Membri di sottoporre successivamente al Comitato un ulteriore rapporto scritto contenente i particolari rilevanti in merito al trasferimento, compresa una descrizione degli articoli, della loro origine e della loro prevista destinazione, qualora tali informazioni non siano già contenuto nel rapporto iniziale;
  4. Deplora il persistere dell’afflusso di mercenari nella Jamahiriya Araba di Libia e invita tutti gli Stati Membri ad ottemperare rigorosamente ai propri obblighi in base al paragrafo 9 della risoluzione 1970 (2011) per impedire l’accesso di personale mercenario armato alla Jamahiriya Araba di Libia;

Interdizione ai voli

  1. Delibera che tutti gli Stati neghino a qualsiasi aereo registrato nella Jamahiriya Araba di Libia o gestito o posseduto da cittadini o imprese libiche l’autorizzazione a decollare dal proprio territorio o atterarvi o sorvolarlo, a meno che lo specifico volo non sia stato preventivamente approvato dal Comitato, o si tratti di atterraggio di emergenza;
  2. Delibera che tutti gli Stati neghino a qualsiasi aereo l’autorizzazione a decollare dal proprio territorio, atterrarvi o sorvolarlo, se dispongono di informazioni che facciano ragionevolmente ritenere che il mezzo contenga articoli la cui fornitura, vendita, trasferimento o esportazione sia proibita dai paragrafi 9 o 10 della risoluzione 1970 (2011) come modificata da questa risoluzione, compresa la fornitura di personale mercenario armato, eccetto il caso di atterraggio di emergenza;

Congelamento dei beni

  1. Delibera che il congelamento dei beni imposto dai paragrafi 17, 19, 20 e 21 della risoluzione 1970 (2011) sia applicato a tutti i fondi, altre attività finanziarie e risorse economiche che si trovino nei loro territori e che siano posseduti o controllati, direttamente o indirettamente, dalle autorità libiche, come designate dal Comitato, o da individui o entità che agiscano per loro conto o su loro istruzioni, o da entità possedute o controllate da esse, come designate dal Comitato, e delibera ulteriormente che tutti gli Stati faranno sì che sia impedito ai propri cittadini o ad altri individui o entità nel proprio territorio di rendere disponibile qualsiasi fondo o attività finanziaria o risorsa economica a favore o beneficio delle autorità libiche, come designate dal Comitato, o di individui o entità che agiscano per loro conto o su loro istruzioni, o di entità possedute o controllate da esse, come designate dal Comitato, e prescrive al Comitato di designare tali autorità libiche, individui o entità entro 30 giorni dalla data di approvazione di questa risoluzione e successivamente ove ciò sia appropriato;
  2. Afferma la propria determinazione a far sì che i beni congelati in applicazione del paragrafo 17 della risoluzione 1970 (2011) siano, in una fase successiva, resi disponibili appena possibile a favore e beneficio del popolo della Jamahiriya Araba di Libia;
  3. Delibera che tutti gli Stati prescrivano ai propri cittadini, alle persone soggette alla loro giurisdizione e alle imprese istituite sul proprio territorio di esercitare vigilanza nell’intrattenere rapporti d’affari con entità istituite nella Jamahiriya Araba di Libia o soggette alla sua giurisdizione, e con qualsiasi individuo o entità che agisca per loro conto o su loro istruzioni, e con entità possedute o controllare da esse, se gli Stati dispongono di informazioni che facciano ragionevolmente ritenere che tali rapporti possano contribuire alla violenza e all’uso della forza contro i civili;
  4. Decide che gli individui elencati nell’Allegato I saranno soggetti alle restrizioni di viaggio imposte nei paragrafi 15 e 16 della risoluzione 1970 (2011), e decide altresì che gli individui ed entità elencati nell’Allegato II saranno soggetti al congelamento dei beni imposto nei paragrafi 17, 19, 20 e 21 della risoluzione 1970 (2011);
  5. Decide che le misure specificate nei paragrafi 15, 16, 17, 19, 20 e 21 della risoluzione 1970 (2011) si applicheranno anche agli individui ed entità che il Consiglio o il Comitato avranno riconosciuto responsabili di violazioni alle disposizioni della risoluzione 1970 (2011), particolarmente nei suoi paragrafi 9 e 10, o di aver assistito altri nel violarle;
  6. Richiede al Segretario Generale di creare per un periodo iniziale di un anno, in consultazione con il Comitato, un gruppo di non più di otto esperti (“Commissione di Esperti”), sotto la direzione del Comitato per svolgere le seguenti funzioni: (a)  Assistere il Comitatonell’espletamento del suo mandato, come definito nel paragrafo 24 della risoluzione 1970 (2011) e in questa risoluzione; (b ) Raccogliere, esaminare e analizzare le informazioni provenienti da Stati, competenti organismi delle Nazioni Unite, organizzazioni regionali e altri soggetti interessati riguardo all’attuazione delle misure decise nella risoluzione 1970 (2011) e in questa risoluzione, in particolare agli episodi di mancata ottemperanza; (c) Formulare raccomandazioni azioni che il Consiglio, o il Comitato, o uno Stato, possano considerare per migliorare l’attuazione delle pertinenti misure; (d) Fornire al Consiglio un rapporto provvisorio sul suo lavoro entro e non oltre 90 giorni dalla nomina della Commissione ed un rapporto finale al Consiglio entro e non oltre 30 giorni prima dell’estinzione del suo mandato con le sue conclusioni e raccomandazioni;
  7. Esorta tutti gli Stati, i pertinenti organismi delle Nazioni Unite e altri soggetti interessati, a collaborare pienamente con il Comitato e la Commissione di Esperti, in particolare fornendo qualsiasi informazione di loro conoscenza sull’attuazione delle misure decise nella risoluzione 1970 (2011) e in questa risoluzione, in particolare sugli episodi di mancata ottemperanza;
  8. Decide che il mandato del Comitato, così come definito nel paragrafo 24 della risoluzione 1970 (2011) si applicherà anche alle misure decise con questa risoluzione;
  9. Decide che tutti gli stati, compresa la Jamahiriya Araba di Libia, prenderanno le misure necessarie per far sì che nessuna pretesa possa essere avanzata dalle autorità libiche, o da alcuna persona o organismo nella Jamahiriya Araba di Libia, né da persona che agisca attraverso o a beneficio di tali persone o organismi, in relazione a qualsivoglia contratto o altra transazione, qualora la sua esecuzione sia stata ostacolata (affected) a causa delle misure adottate dal Consiglio di Sicurezza nella risoluzione 1970 (2011), in questa risoluzione o in risoluzioni connesse;
  10. Riafferma la propria intenzione di mantenere sotto continua osservazione gli atti delle autorità libiche e sottolinea la propria disponibilità a rivedere in qualsiasi momento le misure imposte da questa risoluzione e dalla risoluzione risoluzione 1970 (2011), anche rafforzando, sospendendo o revocando tali misure, come risulterà appropriato a seconda dell’ottemperanza delle autorità libiche a questa risoluzione e alla risoluzione 1970 (2011).
  11. Delibera di rimanere attivamente investito della questione.
[N. B. Nell'originale i paragrafi 22-23 sono raggruppati in una sezione dal titolo "Designazioni", quelli dal 24 in poi vanno sotto il titolo "Commissione di Esperti". Un bug del programma impedisce di inserire tali titoli senza stravolgere la numerazione.]

Traduzione originale di Alberto Cacopardo
utilizzabile a condizione di citare la fonte
con indicazione dell'autore e del link.

Vedi anche:



[Tags: testo risoluzione 1973, testo risoluzione ONU sulla Libia, traduzione integrale risoluzione ONU sulla Libia]

23 commenti:

  1. Grazie, riporto sul profilo Facebook di Libera l'Informazione. :)

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  2. ...e allora perchè uno Stato membro, la Francia, ha attaccato la Libia?

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  3. neocolonialismo modello terzo millennio?

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  4. GHEDDAFI ORMAI SEI FRITTO,
    TI CONVIENE ARRENDERTI... IN MODO CHE TI POSSANO IMPICARE, ... COS' RISCHI CHE TI UCCIDONO CON QUALCHE BOMBA IN TESTA, ....
    AHAHHAHHAHAHAHHAHAH!!!
    ADESSO TI SEI NASCOSTO ... PERCHè TI SARAI SPORCATO LE MUTANDE ... AHAHAHAHAHAHHààHàHàH...
    VEDRAI CHE TI PASSERA' IL VIZIO DI VENIRE A TROVARE IL CAVALIERE BERLUSCONI ...
    ...
    CIAO.
    BENITO

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  5. AHAHHAHAHAHHAHHàHàHàHàHà !!!!
    SILVIOO O O O...
    PERCHè NON VAI DAL TUO AMICO GHEDDAFI CHE GLI SERVE IL TUO AIUTO??
    ...
    AHAHAHHA !!! CHE ITALIANO SEI??
    STAI LASCIANDO BOMBARDARE IL POVERO GHEDDAFI
    L' AMICO DEL TUO CUORE CHE GLI BACIAVI LA MANO...
    ...
    GLI LASCIAVI PIAZZARE LA TENDA CON LE BELLE DONNE GUARDIE DEL CORPO...
    SEMBRAVANO DELLE MODELLE, NON GUARDIE DEL CORPO.
    AHHAHAHAHAHààHàHHà...HàHàHàH!!!
    .SILVIO ..CIAOOO,
    CIAO
    BENITO

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  6. io ho delle domande:
    1) a cosa serve l'ONU, se dice una cosa e tutti fanno l'opposto?
    2) non è che il buon primo ministro francese ha delle motivazioni "speciali" nel muoversi così repentinamente?
    3) i russi e i cinesi non la prenderanno maluccio a vedersi ingannati al Consiglio di Sicurezza (astenendosi al voto invece che mettere il veto, non sapendo del già più che pianificato attacco)?
    4) come farà la Lega con il congelamento dei beni delle società libiche in Unicredit?
    5)qual'è la linea del nostro governo? non si capisce, ognuno dice il contrario dell'altro.
    6)come funzione l'astruso teorema "salviamo il popolo libico" per mezzo di attacchi missilistici, che per quanto mirati, pure un bambino capisce che non sono certo il bisturi di un medico in quanto a precisione?
    7)Il Quatar ha chiesto di partecipare alle operazioni pro-ribelli in Libia, nonostante lo stesso stato stia reprimendo disordini interni molto simili, come mai nessuno ha detto nulla? più che una coalizione di liberazione mi sembra un comitato di affaristi internazionale.
    8)e il nostro presidente del consiglio nel frattempo? Bunga Bunga?

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  7. 1. L'onu senza l'approvazione del consiglio di sicurezza non può muoversi e sono cinque le nazioni che hanno il potere di veto di cui 2 Russia e Cina erano scettiche per l'intervento armato e nel voto si sono astenute
    2. il primo ministro francese probabilmente guarda già alla campagna elettorale visto la perdita di fiducia nel suo governo (vedi riforme e gestione della crisi recente in francia)
    3. russi e cinesi se mettevano il veto sicuramente non facevano una buona impressione alla comunità internazionale
    4. per quel che riguarda il congelamento i soldi sono sparsi un po' ovunque e si sbloccheranno a boccie ferme e sicuramente prima di poterne usufruire la libia verranno effettuati dei controlli molto stretti
    5. la linea del governo italiano é alquanto dubbia in quanto berlusconi essendo amico di gheddafi non sa come comportarsi, altra storia per la germania che non vuole ingaggiarsi militarmente
    6. a mio avviso in vigore c'era il cessate il fuoco sulla popolazione, ma queste sono promesse fatte per prendere tempo e la comunità internazionale doveva fare qualcosa (ricordiamo le promesse non mantenute in passato dal regime), purtroppo per la precisione dei missili c'é sempre un margine d'errore e chi ci va di mezzo sono i civili e i rivoltosi, tuttavia necessari se si vuole isolare le comunicazioni dell'esercito,imporre una zona di non volo e far si che l'esercito libico cessasse di gettare bombe sui rivoltosi
    7.vero ma hai sentito ancora qualcosa della tunisia o dell'egitto?
    8. direi che dovrebbe concentrarsi sui problemi attuali del vostro paese piuttosto che preoccuparsi di ciò (a mio avviso montature, anche se non ho seguito bene la questione)

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  8. ATTENZIONE
    La traduzione dell'Art. 4 non è accurata. Il testo in inglese non cita l'INGRESSO di forze di terra che invece è riportato qui sopra. L'originale esclude che ci sia una FORZA DI OCCUPAZIONE. Come dire che forze di terra possono entrare per perseguire gli obiettivi della Risoluzione, ma che non possono diventare forze di occupazione.

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  9. Benvenuta la cortese osservazione di questo anonimo revisore, che tocca in effetti un punto assolutamente cruciale della risoluzione, che merita dunque di essere reso nel modo più fedele, anche sacrificando l’eleganza.
    Rilevo tuttavia che la traduzione non parla di "ingresso di forze di terra", ma di "ingresso di una forza di occupazione".
    Il passaggio in questione recita in originale: "while excluding a foreign occupation force of any form on any part of Libyan territory", che letteralmente suona "escludendo una forza di occupazione di qualsiasi forma su qualsiasi parte del territorio libico".
    Si potrebbe argomentare che difficilmente una forza di occupazione potrebbe occupare il territorio libico senza avervi prima fatto ingresso: ma la cosa ha poca rilevanza, ed è sicuramente preferibile sopprimere il termine che è assente nell'originale. Cosa che provvederò a fare quanto prima.
    Ma da questo a concludere "che forze di terra possono entrare..., ma che non possono diventare forze di occupazione", il passo è alquanto audace. Per due ragioni: primo perché si escludono forze di occupazione "di qualsiasi forma"; secondo perché le stesse potenze che si sono autoincaricate di eseguire la risoluzione hanno riconosciuto che essa esclude l'ipotesi "boots on the ground", scarponi a terra, ossia qualunque tipo di forza terrestre.
    E' vero tuttavia che il testo è ambiguo e si presta ad un'interpretazione che immagini, come fa l'anonimo revisore, forze di terra che non siano "forze di occupazione", con tutti i problemi che si porrebbero a stabilire che cosa esattamente si intenda con quest'ultima espressione. Sarebbe stato assai più lineare parlare di "ground forces", forze di terra.
    Purtroppo questo tipo di ambiguità sono assai frequenti nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e hanno dato luogo in passato ad abusi di non lieve entità. Sarebbe ora, in atti di tale importanza, di mettere almeno fine a questa pratica.
    Per quanto mi riguarda, auspico con tutto il cuore che non si arrivi mai, con questa o altre risoluzioni, né ad un "ingresso", né ad un'invasione, né a "qualsiasi forma" di occupazione.

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  10. Un commento sui due post del signor "BENITO".
    Un tipo che sghignazza sguaiatamente mentre è in corso un dramma che mette a rischio la vita di molti, la sicurezza di moltissimi altri e tutte le speranze che aveva suscitano la bella primavera degli arabi, dimostra non solo poco cervello, cosa che non sarebbe sua colpa, ma soprattutto una grande cattiveria.
    Altri al mio posto rimuoverebbe quei post. Io li lascio là, a testimoniare quella cattiveria e a sua vergogna.

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  11. Intanto ringrazio per la traduzione della risoluzione Onu, altrimenti difficilmente consultabile in versione integrale. Di questi tempi la diffusione "reale" delle informazioni è meritoria. Io sulla vicenda cerco di uscire dalla dicotomia pacifisti-interventisti, che trovo superata dai fatti. Non vorrei essere scambiato uno spammatore, ma propongo a Cacopardo la lettura di un mio contributo, che difficilmente riuscirei qui a riassumere senza cadere nella trappola degli slogan: http://derivantropologica.wordpress.com/2011/03/23/volenterosi-di-farsi-del-male/

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  12. Purtroppo il discorso sulla risoluzione ONU 1973 è molto lungo e complesso, e lascia adito a variegate interpretazioni che politologi ed esperti spesso traducono a proprio piacimento o a quello di qualcuno. La situazione è difficile e drammatica ed è vergognoso assistere a certi dibattiti televisivi i cui protagonisti non fanno altro che propaganda del loro partito.....CG

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  13. http://la1.rsi.ch/falo/ un reportage interessante...oramai la comunità non poteva stare a guardare e quindi doveva agire ma alla fine il divieto non porta a niente solo ad una situazione stazionaria ed ora si aggiungono le minaccie per un intervento di terra ed un blocco anche per i veicoli

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  14. avreste per caso anche la traduzione in italiano della risoluzione 1970 del 26 febbraio 2011?
    se sapete dove potrei trovarla scrivetemi il link grazie!!

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  15. Non comprendo alcuni punti della risoluzione ONU.
    Per prima cosa se l’obiettivo fosse stato realmene quello di proteggere i civili, la no-fly-zone avrebbe dovuto essere limitata al territorio degli insorti (come è stato fatto con il Kurdistan in Iraq). Perchè la estendiamo a tutta la Libia???
    In secondo luogo se l'intenzione era quella di proteggere i civili, perchè congelare i beni di tutta la Libia e non solo quelli di Gheddafi e dei dignitari del regime per evitare che non aggirassero l'embrago sulle armi??
    In terzo luogo, a mio parere, troppe volte vengono citate (non mi riferisco, ovviamente solo alla risoluzione, ma in primis a quanto detto in discorsi ufficiali tenuti dai rappresentanti e delegati Francesi, USA e Inglesi): Lega degli Stati Arabi, Unione Africana e Organizzazione della Conferenza Islamica, come se questi appoggiassero in toto e addirittura avessero promosso questa risoluzione, compresa l'intervento militare all'interno del territorio Libico.
    Infine credo sia importante e interessante leggere quanto detto da Putin.
    Riporto il link anche se il discorso è in inglese!!!!
    http://premier.gov.ru/eng/events/news/14542/
    Flavio

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  16. i civili andavano protetti e non armati come dice questa risoluzione,e comunque anche il ns presidente, con l'approvazione ad un intervento armato, sta' violando la costituzione che lui stesso aveva contribuito forse a erigere.da quando i politici sono eletti da loro stessi, dopo aver tolto il voto di preferenza,ora ci tolgono i referendum ci vogliono aiutare nelle decisioni ritenendo le loro decisioni al di sopra di tutto.

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  17. Al sig. Gagliardi, vorrei aggiungere che ci hanno anche dato (PD compreso) il premio di maggioranza che adesso permette al sig. B. di ridurre il Parlamento ad una sua emanazione inamovibile, altro che "rispetto della sovranita' popolare"!...
    Sulla Libia e la Costituzione italiana, tuttavia, non possiamo metterci di fare i puri pacifisti mentre un dittatore sotto il nostro Paese si fa beffe di tutta la comunità internazionale e soprattutto schiaccia nel sangue ogni opposizione interna. La nostra costituzione ripudia la guerra, ma aderisce alle organizzazioni internazionali, Onu in primis, che finalmente in questi ultimi anni ha finalmente trovato un certo consenso sulla necessita' irrinunciabile di impedire gravi violazioni dei diritti umani. Uno dei problemi principali secondo la mia opinione e' che gli stati - e la Nato in particolare - non intende coordinarsi e mettere sotto il comando dell'ONU, sovranazionale quindi, i militari che devono fare polizia internazionale e rispettare civili e diritti umani per primi. Non vogliono realizzare quanto pur era previsto dalla Carta dell'ONU, capitolo VII: destinare le proprie forze armate all'ONU e metterle sotto comando ONU. Per la realizzazione finalmente della pace internazionale e l'eliminazione quasi totale nel mondo delle spese militari.
    Questa per me e' la sfida, guardando al futuro con speranza e al presente con un giusto equilibrio e responsabilita' umana. Grazie per l'interessante lavoro di traduzione della risoluzione.
    Annalisa Roveroni

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  18. Sarò non vedente, ma io non leggo nella risoluzione che è permesso bombardare la libia con gli aerei (forse Napolitano e altri ci vedono meglio di me) è evidente che sono tutti daccordo dai francesi agli americani di intervenire per un problema puramente "economico" perchè non ci vengano a raccontare la favola delle vite umane perchè è difficile crederli ( in Ruanda morirono 1,5 milioni di persone e nessuno pensò mai di intervenire).

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  19. Mi domando se con questa risoluzione si potrà arrivare ad un intervento armato oltre il no fly zone.
    Mi chiedo in altri termini se quel "con tutti i mezzi" faccia rientrare l'utilizzo della forza o se quest'ultimo essendo un divieto ha bisogno di una esplicita menzione.
    Inoltre mi chiedo se di per se la violazione di diritti umanitari porti al rischio della Pace (internazionale).
    Mi chiedo in ultima istanza se si possa prefigurare una sorta di responsabilità per quegli Stati, firmatari della risoluzione, che tale situazione hanno contribuito a creare vendendo armi a paesi che non brillano in tutela dei diritti.
    Ringrazio anticipatamente

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  20. Una breve risposta agli ultimi due commenti.
    Come ho argomentato in altri post del blog, la risoluzione autorizza in effetti i bombardamenti al paragrafo 4, dove parla di "tutti i mezzi necessari" per proteggere i civili. Si può escludere tuttavia che gli insorti armati si possano considerare "civili" e che sia legittimo rifornirli di armi a addestratori, come stanno facendo le potenze alleate. Le quali hanno chiaram,ente dimostrato di avere obiettivi che non hanno nulla a che fare con "la favola delle vite umane" e che sono di ordine non solo economico, ma anche politico e strategico. Dunque la risoluzione è già stata ampiamente violata sia nello spirito che nella lettera.
    Quanto al problema se la violazione di diritti umani costituisca quella "minaccia alla pace" che lo Statuto dell'ONU indica come presupposto di qualsiasi intervento armato, anche questo si può escludere. Tuttavia, poiché lo Statuto dell'ONU non sottopone ad alcun sindacato le delibere del Consiglio di Sicurezza, non vi è alcun rimedio se esse sono in conflitto con lo Statuto (vedi su questo il post "Per una ragionevole posizione pacifista"): è questo è un gravissimo vizio dello Statuto ONU.
    Quanto alla responsabilità per chi vende armi ai tiranni, l'attuale ordinamento internazionale, purtroppo, non prevede nemmeno quella, se non in caso di embrago deliberato dal Consiglio di Sicurezza, cosa che fu fatta nei confronti della Libia solo con la precedente risoluzione 1970.

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  21. La cosa fondamentale e importante deve essere di portare il nuovo Stato perche' non ci sarebbe un senso ragionevole nel difendere la Libia e non la Palestina.

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  22. Fare della demagogia sulla Libia é come considerare l'Onu colonialista. Credo proprio informazione (banalizzazione) e Onu non abbiano buon feeling. Con la prossima caduta di Sirte c'é la tendenza a trascurare come fosse routine. La risoluzione 1970 é stata una mazzata per inviati e contractor multimedia.

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