Splende la stessa luna sul mio prato
che in questo stesso istante sta splendendo
sui deserti spietati della Libia,
sui nervi di Tripoli e Bengasi.
Comincia un’altra guerra in questo giorno
che noi di questa sponda del Mar Bianco
dedicammo a Yusùf, padre di Isà.
Incombe su di noi lo stesso mito,
noi di due sponde dello stesso mare.
Identici fantasmi ci spaventano.
Fiesole, 19 marzo 2011
Fiesole, 19 marzo 2011
Sono assolutamente concorde
RispondiEliminaBellissima poesia e splendido Blog.
L'ho consigliato a tutti i miei amici di FB spero vengano tutti a leggerti.
Questo disse Einstein prima della seconda guerra mondiale,ancora tragicamente attuale
....meditiamo..
Albert Einstein
(1879 - 1955)
Non si può mettere in dubbio il fatto che la crisi mondiale e le sofferenze e le privazioni che ne risultano ai popoli siano in qualche modo responsabili dello sconvolgimento gravido di pericoli di cui siamo testimoni. In periodi come questo lo scontento genera odio, e l'odio spinge ad azioni di violenza e di rivolta, e spesso anche alla guerra. (...) Ancora una volta gli uomini di Stato portano il peso di tremende responsabilità (...). Possano esse riuscire, attraverso un accordo tempestivo, a creare in Europa una politica unitaria sancita da chiari impegni internazionali, cosicché a tutte le nazioni un'avventura bellica appaia un'avventura disperata. (...) Non si tratta solo del problema tecnico di assicurare e conservare la pace, ma anche dell'importante compito di educare e illuminare le menti.
Ricevo da Barbara Pieri:
RispondiEliminaMa è mai possibile che l'uomo, ancora nel 2011, abbia voglia di fare la guerra al suo prossimo e alla natura?
Riusciremo mai ad evolverci nel rispetto di ogni creatura esistente?
Perchè il Male è spesso più affascinante e redditizio del Bene?
Siamo esseri insaziabili?