Il Risorgimento fu prima di tutto un formidabile atto di sovversione. Come tutte le rivoluzioni democratiche: talmente sovversive che il Potere non si è mai rassegnato e continua ancora oggi, talvolta apertamente, più spesso col sotterfugio e con l’inganno, a tentare di roversciarne le conquiste.
Oggi Berlusconi commemora quella rivoluzione proprio nel momento in cui, con la riforma Mani Sporche, lancia un attacco micidiale ai suoi valori fondamentali, travestendolo nella menzogna.
La minaccia più pericolosa all’eredità di Mazzini e Garibaldi non sta nelle fantasie secessioniste dei leghisti, sta nell’inganno del berlusconismo.
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