Vorrei segnalare al dottor Marchionne, che dev’essere fra i più assidui lettori di questo blog, un fatto curioso.
E’ passato ormai quasi un anno da quando ho esposto su queste pagine un breve post dal titolo “Non comprerò mai più una Fiat”. Non era gran che come analisi, ma fatto sta che a distanza di tanto tempo, quel post continua con sorprendente frequenza a ricevere visite da parte di gente che mette nei motori di ricerca frasette del tipo “Mai più Fiat”, “Non comprerò più Fiat”, “Fiat mai più”, e così via.
Ora, devo dire che quando misi quel post ero talmente indignato per le gesta di Marchionne, che avevo pensato di lanciare una vera e propria campagna di protesta “Mai più Fiat”. Avevo perfino già cominciato a disseminare qualche invito sulla rete. Ma nel giro di poche ore ho cambiato idea e ho cancellato tutto. Perché ho riflettuto che i poveri operai e dipendenti della Fiat sono già abbastanza inguaiati senza bisogno di un calo delle vendite per boicottaggio di protesta. L’esercizio era un po’ pericoloso. Resto deciso a non comprare Fiat finché ci rimane Marchionne, ma ho fatto a meno del proselitismo.
Adesso constato che questo piccolo blog è bersagliato da una quantità di gente che, senza bisogno di alcuna campagna, forse ha pensato da sola la stessa cosa. E constato che intanto la Fiat , nei primi otto mesi di quest’anno, ha avuto un calo delle vendite del 16%, a fronte di un calo medio del 7,1% in Europa (paesi Ue più Efta).
Allora mi domando: non sarà per caso che il signor Marchionne ha fatto arrabbiare quanto me qualche altro milione di persone? Non sarà che questo Amministratore Delegato (pardon, Chief Executive Officer…), a forza di offendere a tutto spiano questo paese, i suoi lavoratori, le sue imprese, e adesso perfino una città come Firenze, si è fatto quella campagna tutto da solo?
Forse il signor Marchionne non è fra i più assidui lettori di questo blog. Ma magari qualche suo “addetto alla comunicazione” ci sarà capitato, provando a digitare “Mai più Fiat”. Allora vorrei invitarlo a considerare che forse fra i guai della Fiat potrebbe esserci, prima che la bassa produttività dei suoi operai, la produttività negativa dei pensieri, parole, opere ed omissioni del dottor Sergio Marchionne, Chief Executive Officer.
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