Il proiettile le aveva forato il cranio, trapassato il cervello ed il collo e si era andato a piantare nella spalla a poca distanza dalla colonna vertebrale.
La quattordicenne della valle di Swat, colpita a morte il 10 ottobre per ordine del comando locale dei Taliban, deciso a mettere a tacere la sua voce in difesa del diritto all’istruzione femminile, è stata salvata dalla lunga operazione subita il giorno stesso a Peshawar, capoluogo della sua regione, il Khyber Pakhtunkhwa nel nord-ovest del Pakistan.