giovedì 26 maggio 2011

Un altro parlamento di nominati?

Improvvisamente, torna al centro dell’attenzione la riforma elettorale e ancora una volta D’Alema non perde l’occasione per ribadire la sua immensa simpatia per il famoso sistema tedesco. Questa insistenza è davvero sorprendente. Forse D’Alema crede che nessuno si accorga che il sistema tedesco significa un parlamento interamente nominato dai partiti?
Il sistema tedesco prevede due schede e due voti: uno uninominale di collegio, con cui si sceglie fra singoli candidati a singoli seggi, ovviamente prescelti dai partiti; l’altro è un voto al partito, in base al quale si assegnano proporzionalmente i seggi in base a liste bloccate. Risultato: un parlamento interamente nominato, in cui gli elettori decidono solo la distribuzione percentuale dei seggi fra i partiti e questi si scelgono i parlamentari.
Forse si capisce perché a D’Alema piace tanto. Non si capisce perché dovrebbe piacere agli italiani.
Lo vogliamo correggere con le primarie? Ma le primarie sono una faccenda privata dei partiti, che possono anche decidere di farne a meno. Lo vogliamo correggere introducendo le preferenze al posto delle liste bloccate? Ma allora non si capisce proprio perché mantenere la componente uninominale, cioè perché scegliere il sistema tedesco.
Il fatto è che l’uninominale ci è stata gabellata a suo tempo come una scelta fra persone, quando invece è una scelta fra candidati nominati dai partiti. Ultimamente ci viene gabellata come la possibilità di sceglierci il governo. E’ una possibilità che non esiste nel sistema tedesco, dove la maggioranza in parlamento è determinata dal secondo voto, quello di lista, e non dal voto uninominale.
Il sistema tedesco è un macchinoso congegno adatto, semmai, ad un paese dove gli elettori hanno buone ragioni di fidarsi in pieno dei partiti che li rappresentano. Purtroppo non è il caso dell’Italia.

1 commento:

  1. eh mica scemo il d'alemuccio, principale responsabile insieme al veltroni di avere consegnato il paese al ducetto...mi chiedo in cambio di che? quali accordi furono presi per non fare la legge sul conflitto di interessi?
    Alberto...quale sistema elettorale proporresti per lasciare ai cittadini la scelta dei candidati, a garanzia di una democrazia rappresentativa? E come evolverci verso una forma di democrazia più reale e diretta?

    RispondiElimina