Se ai tempi di Berlusconi c'era chi si
vergognava di essere italiano, di questi tempi, davanti a certi
spettacoli, viene da vergognarsi di essere europei.
Cannes, agosto 2016. Il sindaco di un
comune non qualunque escogita la brillante idea di vietare alle
donne, con un'ordinanza dalle formule contorte che quasi tradiscono
vergogna per il suo stesso contenuto, di fare il bagno senza
spogliarsi. Divieto di burkini,
interpretano subito i media di tutto il pianeta: dimenticando, in
verità, che l'usanza di fare il bagno vestite è ancora diffusissima
in ambienti tutt'altro che musulmani, come l'India, dove il sari
in mare è all'ordine del giorno.
L'ordinanza
è in palese contrasto con tutti i principi di tolleranza e di
libertà su cui si fondano da qualche secolo le costituzioni liberali
dell'Occidente: vietare un comportamento appartenente alla sfera
strettamente personale dell'abbigliamento, quando esso non può
nuocere in alcun modo ad altri, non è cosa compatibile con i valori
democratici. E' semplicemente oscurantismo.
Non
solo, è una manifestazione di colossale e pericolosissima idiozia:
sembra fatta apposta per fare arrabbiare qualunque credente di fede
musulmana, per quanto ragionevole e moderata, e farlo flettere in
direzione dell'estremismo. Basta un solo atto di questo genere per
vanificare anni di lavoro dell'intelligence
e del buon senso politico diretti a contrastare l'estremismo: chissà
quante giovani menti non troppo equilibrate si saranno accese di
quell'indignazione che è il miglior brodo di cultura della violenza
e dell'odio. Se la Francia vuole “prevenire” il terrorismo, la
prima misura dovrebbe essere prevenire questo tipo di idiozie.
Il
divieto di burkini era
solo la trovata di un primo cittadino poco acuto. Si sarebbe potuta
neutralizzare con poco sforzo. Invece no: viene prontamente imitata
da una serie di altri sindaci ottusi e che cosa trova da dire il
primo ministro Manuel Valls? Tre memorabili e pericolosissime
idiozie. Uno: “Il burkini
è incompatibile con i valori della Francia e della Repubblica”.
Punto esclamativo. La Francia è il paese di Voltaire, quello che
disse che poteva anche non essere d'accordo con quello che dici, ma
era pronto a dare la vita per difendere il tuo diritto di dirlo.
Qualcuno mi dimostri che il diritto di vestirci come ci pare non ha
niente a che vedere col diritto di dire quel che ci pare: tutt'e due
hanno un solo limite, non devono nuocere ad altri. Nuoce invece ad
altri Manuel Valls quando afferma testualmente, nella stessa
intervista a La Provence, che “tutti quelli che sostengono discorsi che non hanno niente a
che vedere coi nostri valori devono essere perseguiti”. L'esatto
contrario di Voltaire. Cosa è incompatibile coi valori repubblicani?
La
seconda idiozia: il burkini
va vietato perché è “l'espressione di un progetto politico”. A
Valls non sorge il sospetto che una donna che desidera attenersi alle
arcaiche tradizioni dei suoi padri possa essere del tutto priva di
qualsiasi “progetto politico”, ma ispirata soltanto da un'idea
religiosa che come tale, anche se il povero Valls non riesce proprio
a comprenderla, non “merita” ma esige
di essere rispettata. Con questa semplice frase, Valls attribuisce a
qualunque musulmana un po' conservatrice l'estremismo fanatico
dell'Isis. Con quali conseguenze possiamo immaginare.
La
terza idiozia: questo progetto politico è “basato
sull'asservimento della donna”. Gli occidentali dello stampo del
signor Valls hanno davvero un basso concetto della donna musulmana,
dunque della donna in generale, dato che le musulmane sono parecchie
centinaia di milioni. Per questi signori, se una donna ritiene di
voler coprire il proprio corpo più di quanto piaccia al signor
Valls, questo non può essere frutto di una sua libera scelta
religiosa e morale, può solo essere frutto del suo asservimento ai
malefici maschi che la vogliono schiava. E perché mai milioni di
donne di mezzo mondo, in pieno ventunesimo secolo, si sottoporrebbero
a questo tormento più ancora che trent'anni fa? Ma chissà, può
essere solo perché sono donne, dunque inclini alla servitù. Il
signor Valls sa molto meglio di loro cosa è giusto per loro, per le
loro figlie e per tutta l'umanità. Dunque obbediscano al signor
Valls e zitte. Si spoglino o restino a casa.
Be',
se questa è la libertà, mi vergogno di essere libero. Anzi, se vado
a mare, quasi quasi mi metto un burkini.
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