venerdì 10 febbraio 2012

Un misfatto che grida vendetta: chi ha deciso la rovina della Grecia

La cattiveria che si sta esercitando verso la Grecia è uno scandalo che grida vendetta davanti al cielo e alla coscienza delle future generazioni.
Le facce di pietra che hanno deciso di ridurre in miseria un intero paese, che pretendono di imporre la riduzione di un quinto a salari e pensioni minime che sono già da disperazione e da fame, che lo fanno sapendo benissimo che questo servirà solo ad aggravare il disastro, che si rifiutano caparbiamente di prendere le decisioni che potrebbero evitarlo al solo scopo di imporre all’Europa intera e al mondo una linea politica iniqua e malefica, quelle facce di pietra si rendono responsabili di un crimine che non resterà nel futuro mascherato dietro i veli d’inganno che oggi lo occultano agli occhi dei più.
Quelle facce di pietra, in questo frangente, hanno il volto scoperto: si chiamano Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea, Commissione dell’Unione Europea.
Ci pensino gli illusi e gli insipienti che credono di trovare la salvezza conferendo a quelle facce di pietra tutto il potere su questo continente, facendosi beffa della sovranità del popolo che aveva costruito il suo benessere, quel popolo d’Europa dalle molte lingue e dalle molte fedi a cui si chiede oggi di consegnare in queste mani le chiavi della sua libertà. Ci pensino gl’illusi che tirano un sospiro di sollievo mentre si compra la salvezza dell’Italia con la rovina della Grecia: quello che si sta compiendo non è solo un oltraggio alla giustizia, è un oltraggio alla libertà. Ci pensino, perché è solo questione di tempo: verrà il giorno che questo misfatto, che oggi si compie impunito, sarà disvelato agli occhi del mondo e sarà riscattato.

Nota bene: FMI, BCE e Commissione avevano chiesto alla Grecia nei giorni scorsi nuovi interventi di austerity comprendenti fra l’altro il licenziamento di 150.000 dipendenti pubblici entro tre anni, il taglio del salario minimo da 751 a 586 euro al mese e quello delle pensioni minime da meno di 600 a circa 380 euro al mese. Giovedì 9 febbraio, la Grecia annunciava di accettare tutte le misure, tranne il taglio alle pensioni minime. La sera dello stesso giorno, in concomitanza con la riunione d’urgenza dei ministri finanziari della zona Euro (l’Eurogruppo), i potenti d’Europa annunciavano in coro che le misure “non sono sufficienti” e gli aiuti di 140 miliardi in discussione per la Grecia, non saranno ancora deliberati. Le facce di pietra mandate avanti in questa occasione, sono state quelle di Angela Merkel, cancelliera tedesca, di Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, di Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco e dell’ineffabile Olli Rehn, Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari.


2 commenti:

  1. Condivido pienamente. Ma noi italiani siamo molto soddisfatti vedendo che gli USA ci prendono ad esempio e non si vuole Vedere che Monti è parte della politica finanziaria internazionale che difende l'imperialismo degli USA a danno del 99% della popolazione mondiale, servendosi di Goldman Sachs, le società di rating: Paulson, Gheitner, Draghi, Monti e Papademos sono tutti uomini espressi da Goldman Sachs.

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  2. Caro Alberto, condivido pienamente anch'io. Mi fido di voi esperti per quanto concerne le dinamiche e i meccanismi economici e non oso, come sempre in questi casi, aggiungere una sola virgola. A proposito dello sfondo culturale e ideologico entro cui si situano i processi che descrivi così bene, mi piacerebbe invece sottolineare che a mio parere tutto questo è reso possibile e accettabile come fatto quasi "naturale" ("i greci sono pigri e incapaci" eccetera) anche sulla base di una plurisecolare tendenza dell'Europa centrosettentrionale e delle sue estensioni atlantiche a costruire un'idea semi-coloniale (tra esotismo e malcelato senso di superiorità) di tutto il resto della cristianità, sia cattolico romana sia ortodossa, e in generale di tutto il sistema mediterraneo. Insomma una sorta di ideologia "leghista continentale", naturalmente infinitamente più raffinata di quella nostrana, che in questo si dimostra peraltro - appunto! - estremamente mediterranea...

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