Lunedì sera, mentre tutti i giusti d’Italia giubilavano per la rovinosa disfatta elettorale di Silvio Berlusconi, il TG1 trasmetteva, associato alla notizia dell’attacco contro gli italiani a Herat, un notevole esercizio di mala informazione, che ricorda davvero la propaganda di guerra di età mussoliniana.
martedì 31 maggio 2011
sabato 28 maggio 2011
Seria riflessione
Nota di Jena sulla Stampa di oggi: "In caso di vittoria la sinistra avvierà una seria riflessione: 'Come abbiamo fatto?'"
giovedì 26 maggio 2011
Un altro parlamento di nominati?
Improvvisamente, torna al centro dell’attenzione la riforma elettorale e ancora una volta D’Alema non perde l’occasione per ribadire la sua immensa simpatia per il famoso sistema tedesco. Questa insistenza è davvero sorprendente. Forse D’Alema crede che nessuno si accorga che il sistema tedesco significa un parlamento interamente nominato dai partiti?
martedì 24 maggio 2011
Un applauso alla violenza, ovvero: perché niente bandiere per la Libia - in risposta a Giuliano Ferrara.
Sul Foglio di ieri, Giuliano Ferrara ha pubblicato una roboante “Invettiva contro le anime belle che si sono scordate di Tripoli”... ... Stia zitto Giuliano Ferrara. Le anime belle sono solo perplesse e confuse, perché i tempi sono duri da decifrare. Ma sono tutt’altro che estinte: eccoci qui... ... Noi teniamo la bandiera della pace caparbiamente levata nel vento, aspettando.
giovedì 19 maggio 2011
Che cos'è che dobbiamo cambiare
Ha detto La Russa ieri: "Siamo noi che dobbiamo capire che cos'è che dobbiamo cambiare".
martedì 17 maggio 2011
Amministrative del 16 maggio: un calcio in faccia.
Formidabile batosta a Berlusconi. Vendicato il 14 dicembre. Punita la demonizzazione della magistratura. Altolà alla riforma costituzionale. Vendola si sublima e nasce il vendolismo. Il PD non è allo sbando. Bossi non giubila, Fini nemmeno e anche Grillo può servire a qualcosa.
lunedì 16 maggio 2011
Una notizia terribile
16 maggio, ore 19.17. Mentre le proiezioni sulle amministrative sfornano dati quanto mai incoraggianti su tutti i fronti e si profila una colossale batosta per il berlusconismo, dal Pakistan arriva una notizia terribile. Dopo che, appena tre giorni fa, il parlamento, solennemente riunito in presenza dei vertici militari e dei servizi, aveva espressamente invitato gli Stati Uniti a mettere fine agli attacchi dei droni, e proprio mentre è in visita nel paese l'inviato di Obama John Kerry, un ennesimo attacco ha causato dieci vittime in Waziristan. E' un gratuito atto di arroganza destinato a ipotecare gravemente il futuro dei rapporti fra i due paesi. C'è da attendersi una guerra contro il Pakistan?
domenica 15 maggio 2011
King can do no Wrong? Sui poteri del capo dello stato e i desideri del capo del governo
E’ stato martedì scorso, al culmine della campagna elettorale per quelle elezioni amministrative il cui esito si attende in queste ore con un po’ di fiato sospeso, che Berlusconi annunciava il proposito di modificare la Costituzione anche in materia di poteri del capo dello stato, naturalmente per ridurli a favore del capo del governo. Venerdì 13, alla vigilia del voto, Ernesto Galli della Loggia interveniva sull’argomento con un fondo sul Corriere della Sera. Curiosamente, senza fare alcun riferimento all’annuncio dell’amato cavaliere.
mercoledì 4 maggio 2011
Accuse ottuse
E’ un po’ ironico che Frattini accusi Gheddafi di aver violato i suoi obblighi di diritto internazionale quando ha lasciato che una folla inferocita mettesse a ferro e fuoco l’ambasciata italiana a Tripoli.
martedì 3 maggio 2011
Il generale Charles Bouchard si rende degno della maledizione di Dante Alighieri
La sera di sabato scorso, una bomba alleata ha colpito una casa di Tripoli nella quale si trovava Gheddafi insieme a molti membri della sua famiglia. Il colonnello è rimasto incolume, ma sono morti il suo sesto figlio Saif al-Arab e tre suoi nipotini, che avevano tutti meno di tre anni: Saif, figlio di Mohammad, il primogenito del Qaid, aveva due anni; Carthage, figlia di Hannibal, aveva due anni anche lei; Mastoura, figlia di Aisha, aveva soltanto quattro mesi.
Bin Laden è morto e c’è poco da rallegrarsi
Bin Laden è morto. Non era certo un innocente. Dobbiamo scoppiare di gioia, come tutta quella gente che si è riversata per strada in America?
Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ci ha ammonito che “di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai”. E in effetti non c’è bisogno di essere cristiani per percepire qualcosa di vagamente inumano in tutta quella corale allegria.
Ma ci sono parecchie altre ragioni per non provare particolare soddisfazione.
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