venerdì 18 novembre 2016

Il papa ferreamente censurato: questa volta aveva proprio esagerato

Che il papa si permetta di ricevere tutti insieme, e in pieno Vaticano, una banda di personaggi come Vandana Shiva, Ignacio Ramonet di Le Monde Diplomatique, Pepe Mujicas, audace ex-presidente dell'Uruguay, Joao Pedro Stedile dei Sem Terra, e fra gli italiani, un ribelle di mestiere come Vittorio Agnoletto, un prete ribelle come Luigi Ciotti, un sindaco ribelle come Renato Accorinti, dovrebbe essere di per sé una notizia da prima pagina in qualsiasi paese che goda piena libertà di stampa. Non in Italia.
L'evento in sé era abbastanza straordinario, abbastanza stupefacenti le parole pronunciate da Francesco all'indirizzo di questi signori, ma più stupefacente di tutto è la ferrea censura a cui è stato sottoposto l'avvenimento da parte dai media italiani. Il Terzo Incontro Mondiale dei Movimenti Sociali è stato praticamente ignorato da stampa e televisione di casa nostra.
Dal 2 al 4 novembre, circa duecento esponenti di movimenti di sessanta paesi, tutti più o meno derivati dal moto “neo-global” dei primi anni Duemila, hanno animato in Vaticano incontri e seminari, producendo diversi documenti. Poi il 5 novembre, si sono aggiunte oltre tremila persone che hanno ascoltato il discorso di chiusura del papa.
Insomma, una solenne assise mondiale, non qualche innocua chiacchierata a quattr'occhi. Che i media, quasi all'unisono, siano riusciti a far passare inosservato un evento simile, è per lo meno inquietante: c'è da chiedersi quali siano e come funzionino i meccanismi di censura che riescono a mettere in ombra perfino a un personaggio di rilievo mondiale come il vescovo di Roma. Se pensiamo soltanto alla grancassa con cui il TG1-TelePapa accompagnava in passato anche il minimo starnuto di certi papi, non si può non restare stupiti. Quello che dobbiamo dedurre da questo episodio è che questi meccanismi di censura esistono, sono potentissimi e condizionano pesantemente il diritto all'informazione in Italia.
Che cosa aveva detto il papa per suscitare questa reazione?
Ebbene, sì, aveva detto qualcosa di sovversivo. Rivolto a questa assemblea di ribelli, aveva parlato della “necessità di un cambiamento, un cambiamento di strutture”; aveva indicato con precisione “alcuni compiti imprescindibili”, cioè: “ 1. mettere l’economia al servizio dei popoli; 2. costruire la pace e la giustizia; 3. difendere la Madre Terra”; aveva precisato: “noi che oggi siamo qui, di origini, credenze e idee diverse, potremmo non essere d’accordo su tutto, sicuramente la pensiamo diversamente su molte cose, ma certamente siamo d’accordo su questi punti”.
Fin qui, forse, niente di tremendamente temibile. Ma poi, dopo aver sostenuto che “chi governa il mondo è il denaro”, spiegava che lo fa “con la frusta della paura”. E aggiungeva parole di fuoco:
“C’è – l’ho detto di recente – c’è un terrorismo di base che deriva dal controllo globale del denaro sulla terra e minaccia l’intera umanità. Di questo terrorismo di base si alimentano i terrorismi derivati come il narco-terrorismo, il terrorismo di stato e quello che alcuni erroneamente chiamano terrorismo etnico o religioso”.
Non è temibile all'orecchio dei potenti sostenere che la radice di tutti i terrorismi non è la cattiveria dei fanatici, ma il controllo globale del denaro sulla terra? Il papa mette il dito sulla piaga, per questo deve essere censurato. E peggio ancora: aggiunge che la paura dei terroristi fanatici che i potenti della terra all'unisono fanno di tutto per instillarci a piene mani, non è che lo strumento di questo dominio: “La paura viene alimentata, manipolata… Perché la paura, oltre ad essere un buon affare per i mercanti di armi e di morte, ci indebolisce, distrugge le nostre difese psicologiche e spirituali, ci anestetizza di fronte alla sofferenza degli altri e alla fine ci rende crudeli”.
E, rivolgendosi a quell'accolita di impenitenti ribelli: “Non mi stupisce che anche voi a volte siate sorvegliati o perseguitati, né mi stupisce che ai superbi non interessi quello che voi dite”.
Francesco mette bene in chiaro con chi ce l'ha. Ce l'ha con “l'enorme potere dei gruppi economici e mediatici” che mette a repentaglio la democrazia. Ed è molto preciso nell'indicare la strada: “Non si risolveranno i problemi del mondo” finché non si rinuncerà “all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria”. Ovviamente vuole dire che finché i mercati avranno il potere di comandare ai governi, non ci sono molte speranze. E qui il papa tocca il nocciolo: non si tratta di dare l'assalto al palazzo d'inverno. Si tratta di mettere fine ad un meccanismo costruito a partire dagli anni Novanta che, in barba ad ogni principio di democrazia, ha conferito il potere più forte nelle mani di pochi potentissimi signori del denaro che agendo nell'ombra condizionano tutto. E' quello che abbiamo sostenuto in questo blog da vari anni a questa parte.
Ma Francesco non si ferma qui. Rivolgendosi, ricordiamolo, a Ramonet, Agnoletto, Mujicas e compagni, li esorta ad alzare la voce con queste parole: “Quando voi, dal vostro attaccamento al territorio, dalla vostra realtà quotidiana, ... dai rapporti da persona a persona, osate mettere in discussione le “macrorelazioni”, quando strillate, … quando pretendete di indicare al potere una impostazione più integrale, allora non ci si tollera, non ci si tollera più tanto perché state uscendo dalla casella, vi state mettendo sul terreno delle grandi decisioni che alcuni pretendono di monopolizzare in piccole caste... Voi, organizzazioni degli esclusi, ... siete chiamati a rivitalizzare, a rifondare le democrazie che stanno attraversando una vera crisi. Non cadete nella tentazione della casella che vi riduce ad attori secondari o, peggio, a meri amministratori della miseria esistente”.
E questo non è tutto. Chi vuol vedere il resto (c'è di peggio...) guardi il testo integrale del discorso 
Ce n'è abbastanza per far salire il sangue alla testa a troppi potenti. Ecco perché la censura. Finché il papa parla di amore e di bontà, tutto bene: ma quando esagera va messo a tacere.
Questo episodio dimostra che Francesco è veramente inviso a molti. Purtroppo, visto qualche precedente, viene da temere che qualche volenteroso si proponga di metterlo a tacere in altro modo.

Si ringrazia Vittorio Agnoletto per la segnalazione di questo evento, che altrimenti ci sarebbe sfuggito


1 commento:

  1. Alberto il tuo articolo è tristemente vero! Questo Papa è scomodo e infastidisce, il minimo è nascondere ai più i suoi messaggi "sovversivi". Hai ragione il potere per gestire i media controllati è potentissimo. L'unica speranza viene dal basso come sempre e da questo umile e grandissimo Papa!
    Grazie anche a te

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