I mercati sonnecchiano, lasciando galleggiare lo spread appena al di sotto della fatidica quota 400, in attesa dei risultati delle presidenziali francesi di domenica prossima. Hanno tutte le ragioni di temere la vittoria di Hollande.
Non perché il tipo sia uno sfegatato estremista rivoluzionario che voglia mettere KO il capitalismo, ma perché, tutt'al contrario, è uno che vuole proteggere il capitalismo contro lo sfegatato estremismo dei mercati. E questa per loro è la cosa più temibile: che parta dalla Francia la costruzione non solo di un meccanismo di difesa che protegga l'Europa dalla loro amata Tempesta Perfetta, ma anche di un meccanismo di attacco che riesca a smantellare lo strapotere di questo Moloch.
Tutti sanno che la cosa più probabile è che la tempesta finanziaria si scateni contro Francia, Italia e Spagna non appena dovesse arrivare la certezza di quella vittoria.
Può darsi che arrivi soltanto un'altra ondata momentanea di lucrosa speculazione al ribasso, può darsi che arrivi uno tsunami capace di travolgere l'Italia.
Quello che ci stupirebbe è se non arrivasse nulla: sarebbe una notizia strepitosa.
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