sabato 1 dicembre 2012

Il Sutra di Smokey the Bear di Gary Snyder

Il Sutra di Smokey the Bear è il capolavoro di Gary Snyder, grande poeta magico d’oltreoceano conosciuto ad alcuni anche in Italia. Riporto qui così com’erano, a parte qualche piccola correzione, la traduzione, le annotazioni e il commentario al sutra che ho scritto nel 1997. Sia avvertito chi legge: questo è un testo sacro, non si può scorrere distrattamente.


 

SUTRA  DI  SMOKEY  THE  BEAR


  
Una volta nel Giurassico circa 150 milioni di anni fa, il Buddha Grande Sole in questo angolo del Vuoto Sterminato tenne un discorso a tutti gli elementi e le energie riuniti al suo cospetto: agli esseri che stanno in piedi, agli esseri che camminano, agli esseri che volano, e agli esseri che stanno seduti -- perfino le erbe, in numero di tredici miliardi, nate ciascuna da un seme, si riunirono tutte: un Discorso riguardante l’Illuminazione sul Pianeta Terra.

“Un giorno in un’epoca futura, ci sarà un continente chiamato America. Avrà grandi centri di potere chiamati con nomi come Pyramid Lake, Walden Pond, Mt. Rainier, Big Sur, Everglades, e così via; e potenti canali e nervature come il fiume Columbia, il Mississippi, il Grand Canyon. In quell’era la razza umana si caccerà nei guai fino al collo, e farà praticamente tutto a pezzi, nonostante la forza e l’intelligenza della sua natura, che è natura illuminata.”

“Gli strati contorti delle grandi montagne e il pulsare dei vulcani sono il mio amore che arde nel profondo della terra. La mia ostinata compassione è scisto e basalto e granito, per farne montagne, per chiamare la pioggia. In quell’Era Americana del futuro io prenderò una nuova forma, per guarire il mondo dal sapere senza amore che cerca con cieca voracità e furia inconsapevole nutrendosi di cibo che non potrà saziarlo mai.”

E mostrò se stesso nella sua vera forma di

SMOKEY THE BEAR

Un bell’orso bruno color fumo in piedi sulle zampe posteriori, per mostrarsi vigile e sempre sul chi vive.

Che brandisce nella zampa destra il Badile che scava il vero sotto le apparenze; taglia alla radice gli attaccamenti inutili, e getta sabbia umida sulle fiamme dell’avidità e della guerra;

La zampa sinistra nel mudra del Cameratismo -- a indicare che tutte le creature hanno pieno diritto di vivere fino ai loro limiti e che cervi, conigli, scoiattoli, serpi, lucertole e fiori selvatici tutti crescono nel regno del Dharma;

Indossa la tuta da lavoro blu che simboleggia gli schiavi e i lavoratori, gli innumerevoli esseri umani oppressi da una civiltà che dice di salvare ma invece più spesso distrugge;

Porta il cappello a larga tesa del West, simbolo delle forze che proteggono il mondo selvatico, che è la Forma Naturale del Dharma e la vera strada dell’uomo sulla Terra;

tutte le vere strade passano attraverso montagne--

Con un’aura di fuoco e di fumo alle spalle, le foreste in fiamme del kali-yuga, incendi causati dalla stupidità di quelli che credono che le cose si possano perdere o guadagnare, quando in verità all is contained vast and free in the Blue Skies and Green Earth of One Mind;

Con la pancia rotonda per mostrare la dolcezza della sua natura e della grande terra che ha cibo a sufficienza per tutti quanti la amano e confidano in lei;

Calpesta sotto i piedi inutili autostrade e periferie senza ragione, schiacciando i vermi del capitalismo e del totalitarismo;

Mostra la strada: i suoi seguaci, resi liberi da macchine, case, cibi in scatola, università, e scarpe, padroneggiano i Tre Misteri del Corpo, della Parola, della Mente; e senza paura fanno a pezzi i tronchi marci e tagliano i rami secchi di questo paese America per poi bruciare tutta la sterpaglia.

Acceso di ira ma calmo. Austero ma Comico. Smokey the Bear Illuminerà quelli che lo vogliono aiutare; ma quelli che lo vogliono calunniare e ostacolare...

LUI  LI  SPEGNERÀ

Donde il suo grande Mantra:

Namah samanta vajranam chanda maharoshana Sphataya hum traka ham mam

“”IO DEDICO ME STESSO ALLA GEMMA UNIVERSALE QUESTA FURIA SCATENATA SIA DISTRUTTA”

E proteggerà quelli che amano i boschi ed i fiumi, gli Dei e gli animali, i vagabondi e i folli, i prigionieri e la gente ammalata, i musicisti, le donne che giocano e i bambini che hanno speranze;

E chi sarà minacciato dalla pubblicità, dall’aria sporca, dalla televisione o dalla polizia, reciti il
GRIDO MAGICO DI GUERRA DI SMOKEY THE BEAR:

DROWN THEIR BUTTS

CRUSH THEIR BUTTS

DROWN THEIR BUTTS

CRUSH THEIR BUTTS

E SMOKEY THE BEAR di sicuro apparirà per spegnere l’avversario con il suo vajra-badile.

Pertanto quelli che reciteranno questo sutra e tenteranno di metterlo in pratica accumuleranno meriti innumerevoli come le sabbie dell’Arizona e del Nevada.

Aiuteranno a salvare il pianeta Terra dal lago di petrolio generale.
Entreranno nell’età dell’armonia fra la natura e l’uomo.
Guadagneranno il dolce amore e le carezze di uomini, donne e animali.
Avranno sempre more mature da mangiare e un posto al sole per sedersi sotto un pino.

E GUADAGNERANNO INFINE LA PIU’ ALTA E PERFETTA ILLUMINAZIONE

... cosí abbiamo udito...

(riproducibile gratuitamente in eterno)*

Sutra ad opera di GARY SNYDER (1969)

 




ALCUNI CHIARIMENTI PER CHI NON È BUDDHISTA E AMERICANO

Smokey the Bear, ovvero l’ Orso Smokey (si potrebbe chiamare l’Orso Fumolo), è l’emblema storico del Forest Service statunitense, che si occupa di mantenere e preservare dagli incendi le sterminate foreste americane. Smokey the Bear compare sui manifesti della campagna antincendi in varie pose, fra cui quella descritta in questo sutra. L'immagine in questione è forse questa, ma non ne sono perfettamente sicuro:


I sutra sono scritture canoniche del buddhismo. Quando Snyder recitò questo sutra in mia presenza nel lontano 1980, disse che, a sua conoscenza, era il primo che fosse stato scritto da circa mille anni a questa parte.

Il Buddha Grande Sole è il sole di cui si parla tutti i giorni.

Il Vuoto Sterminato è l’universo della materia e della mente.

Walden Pond è quel piccolo lago nel Massachusetts dove Henry David Thoreau, autore del Saggio sulla Disobbedienza Civile, visse in una capanna da eremita gli anni più intensi della sua vita.

Mount Rainier, che un tempo fu un vulcano, è il monte piú alto dei Cascades nell’estremo North-West degli Stati Uniti, dove Snyder vagabondava adolescente con la testa già piena di poesia.

Big Sur è come lo Zingaro di Scopello, una costa fra le più splendide del mondo: è stata amata e cantata da tanti, fra cui Jack Kerouac e soprattutto il grande Robinson Jeffers,  che fu una specie di Eschilo del ventesimo secolo.

Everglades sono le paludi della Florida, pullulanti di uccelli e alligatori.

Pyramid Lake dev’essere un lago molto bello. E’ in Nevada.

Il mudra è un gesto magico che rappresenta uno stato della mente e induce questo stato in chi assume quella data posizione. Ad esempio nell’abhaya mudra, mudra dell’assenza di paura, la mano destra è tenuta all’altezza del petto col palmo rivolto in avanti, a indicare che nulla ci può spaventare.

Il Dharma è la Via Universale, ovvero la Legge che governa e sottostà a tutte le cose. Lo puoi chiamare la verità misteriosa, la grande giustizia, la grana nascosta delle cose, la volontà del cielo, l’invisibile bellezza del mondo: quello è il Dharma.

Il Kali-yuga, secondo l’induismo, è l’era macrostorica attuale, cominciata appena 3102 anni a.C. con la morte di Krishna, e destinata a durare ancora più di 420.000 anni. Èra di decadenza e di dolore, si chiuderà col fuoco universale che precederà la prossima creazione. Non so se la favola sia vera, ma preferisco non prenderla sul serio perché francamente sono pronto a reggere Berlusconi di nuovo al governo o i militari padroni del mondo come guasto provvisorio della storia, ma 420.000 anni di decadenza e di dolore mi sembrano troppi.

All is contained vast and free in the Blue Skies and Green Earth of One Mind vuol dire letteralmente: tutto è contenuto vasto e libero nei Cieli Azzurri e nella Verde Terra di un’Unica Mente. Vale la pena d’impararlo a memoria (fra l’altro può essere un ottimo attacco per abbordare una straniera o uno straniero interessante).

Mantra è una formula verbale, una parola o una frase che incorpora una virtù o un potere:  si dice che chi pronunci il mantra con la consapevolezza di quel potere induca in se stesso e nel mondo i suoi effetti.

La Gemma Universale è mani, il diamante cristallino e lucentissimo che troviamo nel più intimo di noi stessi se abbiamo la fortuna di scavare fino alle ultime profondità dell’anima. Secondo Anagarika Govinda e vari altri, mani si identifica con il vajra, la forza del fulmine e del tuono in mano al dio, simbolo dei più alti poteri della mente, come tali irresistibili e invincibili.

DROWN THEIR BUTTS / CRUSH THEIR BUTTS  oppone resistenza a qualsiasi traduzione. Butt è una parola che ha sedici significati diversi. Quelli in questione qui dovrebbero essere “mozzicone di sigaretta” e “culo”. Dunque qualcosa come: “Soffoca i loro mozziconi / schiaccia i loro mozziconi” ovvero “affogagli il culo a quelli / schiacciagli il culo”.

La più alta e perfetta illuminazione, o anuttara samyak sambhodi, è, secondo le fonti, un’illuminazione come quella del Buddha Sakyamuni.

Gary Snyder, autore del sutra, è un personaggio che sembra uscito da un romanzo: e infatti nella sua ormai lontana gioventù fu protagonista, sotto il falso nome di Japhy Rider, del veridico romanzo  “I vagabondi del Dharma” del summenzionato Jack Kerouac, uno che raccontava come fiction quello che gli capitava per davvero. Da allora, Snyder ha vissuto dieci anni in Giappone, ha composto moltissime poesie, ha cambiato quattro mogli, ha vinto il premio Pulitzer, e adesso che è vicino ai settant’anni vive da decenni in una casa in mezzo ai boschi nella Sierra Nevada californiana. Non è del tutto libero dalle università e dalle scarpe, dato che insegna alla University of California at Davis, ma lo è nel senso che potrebbe tranquillamente farne a meno, anche se questo, a quanto pare, dispiacerebbe parecchio ai suoi studenti. Ha da poco portato a termine il poema che aveva cominciato da ragazzo con l’intento di portarselo dietro per tutta la vita, che si chiama: Mountains and Rivers without an End.  Di lui sono usciti in Italia: La grana delle cose, Ed. Gruppo Abele, un’antologia di saggi, interviste e poesie curata dal sottoscritto, e Nel mondo selvaggio, Red edizioni, presentato da Elemire Zolla. Molto recentemente le Edizioni E/O hanno preso le traduzioni delle sue poesie che avevo messo in La grana delle cose e le hanno pubblicate con quello stesso titolo e con la mia introduzione senza nemmeno chiedermi il permesso. Never mind.

* Il Sutra di Smokey the Bear è riproducibile gratuitamente in eterno in inglese: lo è anche in italiano, ma a condizione che chi lo riproduce in rete riporti il link a questa pagina e me lo faccia sapere con un commento qui sotto. Chi poi lo volesse stampare, per favore si metta d’accordo con me.

Chiarimenti e traduzione ad opera di Alberto Cacopardo




COMMENTARIO AL SUTRA DI SMOKEY THE BEAR

Siccome nelle tenebre del Kali Yuga alcuni di noi bruciano dal desiderio di verità e, avendo vagliato con la mente e col cuore un grande numero di rivelazioni manifestate in molte forme in vari paesi del globo e in varie epoche della sua storia, ne hanno trovate di nobilissime ma anche di atroci

E siccome viviamo in un’epoca grandiosa e misteriosa, che nessuno di noi padroneggia o comprende fino in fondo e nemmeno a sufficienza, un’epoca che costruisce la sua gloria senza accorgersene mentre vanamente si gloria della parte peggiore di sè e che ciononostante come mai nessun’altra continuamente mette in discussione se stessa e le precedenti

Il Sutra di Smokey the Bear merita qualche commento.

Bellissimo il Grande Sole il cui amore arde nel profondo della terra e la cui compassione ostinata è scisto e basalto e granito

Bellissimo e consolante pensare che la natura umana è piena di forza e di intelligenza e che è intrinsecamente illuminata

Ma visto che di orrori e terrori in questo secolo ne abbiamo passati abbastanza, è forse ora di osare sperare che la nostra capacità di cacciarci nei guai fino al collo cominci un pochino ad esaurirsi e che non faremo praticamente tutto a pezzi, anche perché abbiamo capito che corriamo davvero questo pericolo e abbiamo forza e intelligenza sufficienti per evitarlo, soprattutto se sapremo guardarci dal terribile sapere senza amore che si nutre di cibo che non potrà mai saziarlo. E poi:

Io porto sempre un cappello a larga tesa e amo moltissimo il mondo selvatico, e ho visto coi miei occhi un foglio di carta vecchio di quattro secoli su cui si leggeva “saluatico è ciò che salua”, scritto di suo pugno da Leonardo da Vinci in persona; ma penso che forse quello spirito del mondo che ha sognato serpenti che divorano lucertole, conigli che pascolano fiori selvatici e lupi che si nutrono di cervi e scoiattoli, ha sognato pure noi, così come siamo, intelligenti e forti, mossi come tutti gli altri esseri viventi dalle vele del nostro desiderio, e capaci di costruire città sterminate e raccogliere miliardi di persone sotto un’unica legge: abbiamo su questo pianeta un destino potente e misterioso, non c’è in questo qualcosa di ammirevole?

Tutte le vere strade passano attraverso montagne, non c’è dubbio. Ma guai se non sapessero passare anche attraverso pianure, paludi, città sterminate, oceani, muri del suono, fibre ottiche, capsule spaziali...

Quelli che credono che le cose si possano perdere o guadagnare sono, ahimé, quasi tutti i viventi, che in confronto alla gloria della verità sono sicuramente piuttosto stupidi: ma questo è nella natura del mondo, qui si può perdere, puoi perdere il danaro, il lavoro o la persona che ami, ma anche la grazia, la salute, la bellezza o la ragione. Sarà vero che tutto è vasto e libero nell’arena della mente universale, ma è anche vero che i viventi in generale non mi sembrano bene equipaggiati per andare navigando in quell’arena. Questo, dicono alcuni, è appunto l’errore della creazione.

E a causa di questo piccolo errore inspiegabile, non tutte le autostrade sono inutili, non tutte le periferie senza ragione, non tutti i cibi in scatola immangiabili.  E forse non tutti i vermi sono da schiacciare: il capitalismo, per esempio, più che come un verme spiaccicato, mi piace immaginarlo come un bruco, destinato per sua stessa natura a trasformarsi spontaneamente in qualcosa di molto più bello e alzarsi in volo.

Constato che, guarda caso, sono uno che ama particolarmente e specificamente sia i boschi che i fiumi, nonché Dei, animali, vagabondi, folli, gente ammalata e musicisti, mentre vado pazzo per le donne che giocano e ancor più per i bambini con o senza speranze, anche se non ho mai praticato prigionieri. Confido pertanto che Smokey the Bear mi proteggerà dalla polizia anche se non sono libero da macchine, scarpe e università, pur avendone fatto a meno per un pezzo di vita sufficiente a farmi concludere che non puoi pretendere questo da tutti, capisco senza scarpe, ma come fai senza università e senza casa?

Dunque speriamo che Smokey the Bear non mi spenga col suo vajra-badile anche se non padroneggio tanto bene i Tre Misteri, che peraltro mi affascinano terribilmente, e speriamo che non mi distrugga quella forza scatenata, mentre sono ancora qui alle prese non solo col Corpo, la Parola e la Mente, ma anche con la pubblicità, la sporcizia e l’infame trattato di Maastricht.

Basta, ho recitato questo sutra con la massima devozione e avevo già tentato di metterlo in pratica prima ancora di sentirlo nominare: spero proprio di avere accumulato meriti innumerevoli almeno come le sabbie di Bibbona.

Crepi il lago di petrolio generale! Entriamo in questa età dell’armonia! Dolce amore e carezze per noi tutti! E soprattutto more mature, posti al sole, alte e perfette illuminazioni!

E qui finisce il primo Commentario ad un Sutra che sia mai stato scritto da non so quanto tempo.

Commentario ad opera di Alberto Cacopardo. 

2 commenti:

  1. Hello, my name is Hannah Brannan, and I would very much like to be in touch with you regarding the Kalasha. I am a graduate of Reed College (also alma mater of Gary Snyder), and am now working with an organization called the American Islamic Congress that is conducting a campaign to help secure religious freedoms for the Kalasha people. The organization has asked me to conduct research into the people, and I have noticed that you and your brother know a good deal about the Kalasha. I'd love to be in touch via i.brannan@aicongress.org

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