Ho sentito ieri il generale Carlo Jean, oggi divenuto professore, dichiarare per radio, a proposito dell'intervento in Libia:
venerdì 25 marzo 2011
lunedì 21 marzo 2011
Guerra in Libia: per una ragionevole posizione pacifista.
Il dramma che oggi sta investendo
domenica 20 marzo 2011
Identici fantasmi ci spaventano
Splende la stessa luna sul mio prato
che in questo stesso istante sta splendendo
sui deserti spietati della Libia,
sui nervi di Tripoli e Bengasi.
venerdì 18 marzo 2011
Risoluzione ONU 1973/2011 sulla Libia. Traduzione italiana dal testo inglese.
Ecco il testo integrale della risoluzione 1973 (2011) sulla Libia, approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 17 marzo 2011:
Risoluzione ONU 1973/2011: boati d’esultanza e nubi all’orizzonte
Ore 23.34, 17 marzo – Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato in questo momento la risoluzione 1973/2011 con la quale autorizza l’intervento aereo in Libia. La piazza di Bengasi gremita dalla folla degli insorti è esplosa in un boato di esultanza.
giovedì 17 marzo 2011
Eredità del Risorgimento: la peggiore minaccia non è Bossi
Il Risorgimento fu prima di tutto un formidabile atto di sovversione. Come tutte le rivoluzioni democratiche: talmente sovversive che il Potere non si è mai rassegnato e continua ancora oggi, talvolta apertamente, più spesso col sotterfugio e con l’inganno, a tentare di roversciarne le conquiste.
domenica 13 marzo 2011
La riforma Mani Sporche
Berlusconi ci ha spiegato che se ci fosse stata questa sua riforma, non ci sarebbe mai stata Mani Pulite. Benissimo, la chiameremo la riforma Mani Sporche.
Quello sbaglio nel bagaglio di Travaglio
Travaglio ha ragione. Ha ragione quando dice, nel suo editoriale sul Fatto di sabato 12 marzo, che “cascano le braccia” a sentire Bersani dichiarare che con questa riforma della giustizia “per i cittadini non cambia nulla”.
venerdì 11 marzo 2011
La “riforma della giustizia”: quello che è in gioco qui è la libertà.
Da molti mesi sto argomentando in questo blog che, contrariamente a quanto sostengono Marco Travaglio e tanti altri avversari di Silvio Berlusconi, il berlusconismo consiste in un preciso progetto politico che mira ad assoggettare al potere esecutivo tutti gli altri poteri dello stato, per costruire un sistema che funzioni a tutti gli effetti come un’autentica autocrazia.
Il 30 gennaio scorso, quando ancora non era chiaro se Berlusconi sarebbe riuscito a sopravvivere allo scandalo Ruby, scrivevo:
mercoledì 9 marzo 2011
Intervento in Libia: paralisi realista e fantasie di visionari
Mentre tanti volenterosi in America e in giro per il mondo invocano la no fly zone sulla Libia, per una volta i vertici della Nato, del governo statunitense e del suo Ministero della Difesa, mostrano una più ragionevole prudenza davanti ad un’opzione che configurerebbe una vera e propria aggressione militare. L’ultima cosa di cui si sente il bisogno in questo difficilissimo momento è un’altra aggressione militare a guida americana contro un paese musulmano.
Via politica e non giudiziaria?
Sabato scorso Franceschini è tornato a proclamare per l’ennesima volta che il Partito Democratico intende “battere Berlusconi per via politica e non per via giudiziaria”. E’ una formula che ci sentiamo ripetere con eroica ostinazione da oltre un decennio. Sarebbe ora che qualcuno ci spiegasse che cosa esattamente vuole dire.
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