sabato 22 ottobre 2011

Gheddafi è morto – Che cos’è che va messo sotto accusa.

Tu che leggi, non mi biasimare se ti mostro delle immagini crudeli che non hai ancora visto e meditato.

A questo punto, le circostanze della morte di Gheddafi sono finalmente chiarissime.
Il convoglio su cui viaggiava Gheddafi era stato individuato dall’intelligence anglo-franco-americana, che aveva sul terreno a Sirte agenti della CIA e dell’MI6 addetti specificamente alla ricerca del colonnello, i quali agivano di concerto con velivoli spia dei tre paesi (rispettivamente Tornado Gr4, C160 Gabriel e River Joint) e con il sistema anglo-americano d’intercettazione delle comunicazioni basato a terra, che ha una tecnologia di riconoscimento vocale con cui, qualche giorno fa, era stata localizzata a Sirte la voce di Muammar Gheddafi. Intorno alle 8.30 del 20 ottobre, i velivoli spia hanno identificato il convoglio in partenza e un drone Predator MQ-9 Reaper teleguidato dall’America è partito da Sigonella in Sicilia e ha bombardato il convoglio con missili Hellfire, che significa “fuoco dell’inferno”.
Tutto questo è stato rivelato da fonti dei servizi britannici al quotidiano “The Telegraph” (vedi qui l’originale inglese e qui l’articolo di Manlio Dinucci in materia), smentendo platealmente il comunicato con cui la Nato, in risposta alle accuse del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, dichiarava ieri di non sapere che il leader libico si trovasse su quel convoglio.
Bersagliato dai missili, il convoglio è stato abbandonato a piedi da Gheddafi, che si è rifugiato nel condotto sotterraneo, è stato catturato, maltrattato e, come tutti hanno potuto vedere dai filmati, ucciso a freddo con un colpo alla tempia.
Quella sera, un TG italiano annunciava che al ragazzo che ha sparato quel colpo sarebbe spettata la taglia da 20 milioni di dollari che pendeva sul capo del Qaid. Sembra improbabile che questo accada, dopo l’ondata d’indignazione causata dalla diffusione dei video in tutto il mondo, dopo che l’Alto Commissariato ONU per i diritti umani (che non è “l’ONU”, ma una sua agenzia specializzata, ben distinta dal Consiglio di Sicurezza) ha invocato un’inchiesta, e dopo che Amnesty ha rilevato che se Gheddafi “è stato ucciso dopo la sua cattura, questo costituirà un crimine di guerra”.
Poiché nessun giudice indipendente indagherà mai su questo crimine, è improbabile che esso sia punito. Quello che è più desolante, tuttavia, è che tanto l’Alto Commissariato quanto Amnesty, abbiano omesso di menzionare un’altra cosa. E cioè che i militari americani che hanno guidato quel Predator, in base al vigente diritto umanitario di guerra, attaccando dal cielo un convoglio in ritirata, si sono resi responsabili anch’essi di un crimine di guerra molto grave, la persecuzione del nemico in fuga.
E’ per questo che il Telegraph, nel riferire quanto sopra, si è sentito in obbligo di aprire l’articolo affermando che “le forze Nato hanno designato Gheddafi come obiettivo militare dopo che le forze dell’ex leader libico avevano fatto fuoco su civili, mentre cercavano di fuggire da Sirte”. Un'altra menzogna, c'è da sospettare: solo un idiota può credere che chi sta cercando di salvarsi la vita passando inosservato si metta a sparare alla cieca contro innocui civili disarmati.
Chi ha deciso e causato l’uccisione di Gheddafi non è stato quel ragazzo infuriato. Chi ha deciso e voluto questo crimine non sarà mai chiamato a risponderne.

Mi sia consentito di aggiungere qualche altra parola. Ho messo sotto accusa i ribelli e ho accusato i militari americani. Non sarò certo io a dimenticare che vanno messi sotto accusa non di meno quei militari di Gheddafi che hanno commesso lo stesso crimine. Anche loro hanno ucciso nemici che avevano già catturato. Guardate questo video, dove i morti hanno mani legate. E’ successo a Tobruk, fra il 17 e il 24 febbraio. E guardate quest'altro, che è stato girato a Ben Jawad. Guardatelo fino alla fine, quando la telecamera si spegne: e pensate che cosa è successo a quell’uomo che si rifiutava di inneggiare al Qaid.
Forse gli uomini che hanno commesso quelle infamie saranno stati puniti così, con le mani legate dietro la schiena. O forse sono finiti così, con una folla urlante davanti ai loro corpi martoriati. O forse, guardate anche questo, sono finiti così i loro figli, sotto le bombe dei liberatori.
  
Tu che leggi, non mi biasimare se ti mostro queste immagini crudeli. Voglio che tu le guardi. Voglio che tu le ricordi. Voglio che ti facciano paura. Perché quello che va messo sotto accusa è la Guerra. Ela Guerra che deve scomparire per sempre dalla faccia di questo pianeta.


Vedi il commento di Angelo Baracca a questo scritto nel post che segue su questo blog.


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9 commenti:

  1. Quali sarebbero i crimini dei militari di Gheddafi?
    Difendere la propria terra e le proprie donne?

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  2. Evidentemente non hai guardato il primo video, girato un mese prima dell'intervento aereo. Se poi fai un giretto su YouTube, troverai qualche altro crimine, di entrambe le parti. Come ho detto mille volte su questo blog, peraltro, nessun crimine dei gheddafisti giustifica l'intervento e i suoi delitti.

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  3. Caro Alberto,
    leggo i tuoi post con tanto interesse, come sempre. In questo caso, li leggo con un'enorme tristezza e un senso di frustrazione immenso, per quello a cui abbiamo dovuto assistere, per la vergogna che provo a non aver saputo fare niente di niente per combattere il silenzio e l'ingiustizia mediatica. Come tu ben sai, e ben scrivi, la situazione è complicata e difficile, e prendere una posizione netta non è facile e forse impossibile. Ma dal momento che dobbiamo adeguarci a delle regole, fino a che il diritto internazionale prevede l'esistenza di forze armate nazionali intitolate - anche con la violenza - a mantenere l'ordine interno degli stati sovrani e il rispetto delle loro costituzioni, vanno fatte alcune riflessioni ulteriori. Gli uomini delle forze armate libiche agivano nel contesto di una repressione di una rivolta armata interna che era già iniziata. Le immagini che vediamo - prendendole per buone, soprattutto il video italiano, dove mi pare che anche la traduzione sia accurata - provano che queste stesse forze armate hanno commesso abusi terribili su alcuni prigionieri. (Mi chiedo quale vantaggio potesse avere Gheddafi da queste immagini, ma questo è un altro discorso). Nessuno dei due fronti ha assunto un atteggiamento ghandiano. Ma nella logica non nonviolenta, nessuno dei crimini che le forze armate dello stato sovrano libico possono aver compiuto nel corso dell'iniziale repressione è commensurabile a otto mesi di bombardamenti, all'assedio di città restie a ribellarsi, all'accanimento contro i resistenti gheddafiani militari e civili, che molti reportage indipententi tra loro hanno definito maggioranza silenziosa in gran parte del paese. Il crimine della Nato e dei ribelli è più odioso, più ingiusto, più sanzionabile perché proviene da chi si professa democratico, differente, moralmente superiore. Da chi professa di operare in difesa dei civili e del diritto dei popoli. Se si contravviene alle regole da sé stessi dichiarate, si fa un grave fallo e odioso, soprattutto se non lo si ammette. Mu'ammar Gheddafi, braccato e ucciso come un cane al di fuori di qualunque diritto non solo internazionale ma umano, agiva secondo "regole di ingaggio" ben note ai, e condivise dai, suoi concittadini che lo combattevano. Con l'intervento Nato le cose sono cambiate. Gheddafi e chi lo sosteneva è diventato un pazzo barbaro sanguinario, i suoi oppositori santi e martiri in divisa, esattamente come i Mujahedin della guerra afghano-sovietica. La Guerra, sono d'accordo con te, va messa sotto accusa. La Guerra, sono d'accordo con te, deve scomparire dalla faccia della terra. Ma la Guerra non esiste nella realtà fisica, esiste CHI fa la guerra. E in un mondo dove esiste chi fa la guerra, dobbiamo preferire chi ne fa un po' di meno. Mi pare, in questo caso, che di guerra ne abbia fatta molta meno Gheddafi che i suoi nemici. Repressione violenta di alcune manifestazioni armate contro otto mesi di bombardamenti a tappeto e assedi di città. Anche Davide faceva la guerra a Golia. Ma Davide era più simpatico a Dio, e lo è anche a me.

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  4. Un'aggiunta. Otto mesi di bombardamenti. Credo sia la più lunga operazione aerea coordinata di simile portata delle forze occidentali - come "polizia internazionale" - da molti anni. Desert Storm nel 1991 era durata 44 giorni, il l'operazione in Kosovo nel 1999 meno di due mesi, l'impiego strategico dell'areonautica in Iraq nel 2003 poche settimane. Ce n'è voluto per convincere i non ribelli, forse non erano così pochi, così isolati, così demotivati... Che orrore, che orrore.

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  5. "E’ la Guerra che deve scomparire per sempre dalla faccia di questo pianeta"...Vorrei che questo fosse l'unico comandamento al quale l'uomo deve sottostare...il mio terrore più grande è che piuttosto scomparirà questo pianeta a causa della GUERRA...E mi sento arrabbiata, indignata, e provata moralmente per la violenza delle immagini e non esulto per gli atti violenti, e questo non vuol dire giustificare atti efferati di un pazzo dittatore.

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  6. Sì, Stefano esiste CHI fa la guerra, e fra chi fa la guerra c'è chi è più colpevole. E ripeto quello che ho scritto nel post che segue: il più colpevole è il governo americano, perché è più potente e più ricco (anche a spese del resto del mondo), perché non pretende di comandare alla Libia, ma al mondo intero, perché spande per tutto il pianeta il seme della violenza e dell'odio, e soprattutto perché finge di farsi paladino di principi che per me sono sacri. Ma questo, per me, non giustificherà mai chi pensi di prendere le armi contro l'America, contro il capitale o contro qualsiasi forma di potere. Davide sta a tutti più simpatico, ma il futuro non è nella sua fionda: è nelle mani nude di quell'anonimo ragazzo a Tien An Men.
    Quanto alla tua seconda nota qui sopra: una piccola svista, ti sei dimenticato che la guerra aerea condotta da Inghilterra e Stati Uniti contro l'Iraq, passata sotto l'etichetta di no-fly zone e protetta dal ferreo silenzio dei media, durò dal 1998 al 2003, tempestando per cinque anni i due terzi dello spazio aereo iracheno.

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  7. Sono d'accordo, non credo si possa non esserlo se si ha un cervello pensante e un cuore onesto, con tutto ciò che affermi, e spero tu abbia letto anche i miei post successivi. Quanto all'orribile guerra aerea '98-'03, è proprio l'enorme differenza tipologica tra i due casi che non me l'ha fatta considerare: in Libia si trattava di una guerra dichiarata e pubblicizzata (come le altre che segnalo), là di un'operazione silenziosa e nascosta, segno dei tempi su cui conviene riflettere, perché pare implicare una definitiva convinzione, da parte dei raìs franco-sassoni, di assoggettamento dell'opinione pubblica internazionale. In ogni caso, certo, qui non si tratta di prendere le armi contro l'America o il capitale, si tratta di denunciare, denunciare, denunciare. Non smettere di parlare, alzare la voce. La Guerra è follia, la rabbia no, è umana e ha il diritto di esistere come tutti gli altri sentimenti umani. Ecco quello che cerco di dire in tutti i miei ultimi commenti. Suscitare sentimenti, mostrare l'orrore dietro le facciate plastificate e deodorate delle apparizioni televisive dei capi di stato dell'ipocrita Europa finanziaria e dell'America dal sorriso durbans (coi canini, però, di sospetta lunghezza e affilatura). Ho citato Davide (non sono sicuro che stia a tutti più simpatico, Alberto, e qui sta il problema: siamo in un mondo in cui i nobel della pace vanno ai signori della Guerra) e la Bibbia, adesso cito il Vangelo: sepolcri imbiancati. Proprio gli Arabi e i Persiani, a proposito del potere della parola, hanno riflettuto tanto, nel loro illuminato medioevo, traiamone le conseguenze. Qui la battaglia è culturale e razionale, e con le armi della cultura e della ragione bisogna combatterla. Ma qualcosa bisogna fare, perché non solo non c'è stata reazione violenta (per fortuna), ma nemmeno alcuna reazione nonviolenta, e questo è preoccupante. Pensavo proprio ieri che all'università, almeno qui da noi, nessuno studente ha pensato di fare o dire assolutamente nulla, niente di niente, e si tratta di una facoltà in cui si studia arabo e storia del mondo islamico! Adesso scappo, ma a presto con ulteriori riflessioni. E sempre grazie Alberto per questo spazio.

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  8. Mi permetto di dare un piccolo parere:
    Se non erro, il consiglio di sicurezza aveva autorizzato una no fly zone per le truppe di Gheddafi per la protezione della popolazione civile libica. Giusto o non giusto, era comunque questo il tema che ha legittimato l'intervento della NATO. Invece appare evidente che loro sono andati oltre. Che nella guerra si spari e che ci siano i morti è un fatto banale. Quello che è meno banale, ma che secondo la mia opinione è drammatico è qualcos’altro.
    Il rovesciamento del regime di Gheddafi - desiderato o meno non importa – non era il compito dell’azione militare autorizzata. Peraltro bisogna ricordare che l’uso della forza è legittimo se viene esercitato per autodifesa o per ordine dell’ONU. Non esistono altri casi in cui uno Stato può invocare legalmente l’uso della forza.
    Sia all’interno dello Stato sia tra gli Stati il principio del monopolio dell’uso della forza è abbinato alla rinuncia degli altri non armati ad avere una capacità di uccidere. Questo principio quindi viene disatteso se si utilizza la guerra al di fuori del contesto della Carta ONU o al di fuori del contesto costituzionale.
    La palese violazione di questo principio da parte della NATO indebolisce radicalmente l’ordine giuridico internazionale con gravissimi futuri risultati. La garanzia per la propria sovranità di uno Stato, non potrà essere più affidata alle convenzioni, alla corte internazionale e/o al rapporto limpido, amichevole e diplomatico interstatale, ma soltanto alla qualità e quantità degli armamenti. Saranno specialmente gli Stati deboli che in futuro faranno di tutto per avere le armi più sofisticate possibile e in ogni caso una possibilità di deterrenza chimica, nucleare e quant’altro.
    Purtroppo la morte del capo dello Stato della Libia ci ributta più di cento anni indietro al periodo in cui, prima del Patto Briand-Kellogg, la guerra era considerata un optional.
    A Obama deve essere disconosciuto il premio Nobel. Presumo che nessuno dei pubblici ministeri a sinistra e destra dell’Atlantico aprirà un fascicolo contro Rasmussen e consorti. Ma forse loro si ricorderanno se in qualche modo in futuro la forza e la violenza sarà utilizzata da quelli che non possono mai invocare il loro monopolio. Il 20 ottobre rimane comunque una bruttissima giornata per la pace, per il diritto internazionale, per l’ONU, per i giudici dell’Aja e soprattutto per noi.
    Avv. Joachim Lau
    Firenze

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  9. morte a israele e l'occidente! gheddafi grande e pacifico uomo!..

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