mercoledì 10 novembre 2010

Io credo che Maroni si vergogni

Io credo che Maroni si vergogni di quanto ha riferito oggi in parlamento in merito "ai fatti che hanno riguardato la questura di Milano il 27 e 28 maggio scorsi".
Credo che si vergogni perché, non essendo un idiota né un brigante, non può non rendersi conto che la sua minuziosa e pressoché veritiera ricostruzione dei fatti ha omesso tutto ciò che aveva rilevanza dal punto di vista politico, giuridico, morale e forse anche penale.
La sua tesi, pressoché veritiera, è stata che la Questura di Milano "ha applicato con assoluta correttezza tutte le procedure di legge".
E' certamente merito della questura milanese quello di avere fatto tutto il possibile per rispettare la legge. Tutto ciò che era umanamente possibile, in una simile incresciosissima situazione, a chi non intendesse sconfinare nell'eroismo. Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi.
E' dunque salutare segno di ossequio alla legalità che la questura abbia scelto quella che in America si chiama "CYU policy", dove CYU sta per "cover your ass" espressione che, noblesse oblige, trascuro di tradurre. Il pubblico funzionario deve applicare la legge. Anche quando c'è il capo del governo al telefono.
Dunque la questura, avendo eseguito scrupolosamente tutte le fotosegnalazioni e gli accertamenti necessari, compresa la ricerca della famiglia, conclude che il capo del governo sta dicendo una colossale menzogna, poiché è evidente che la minorenne in questione non è nipote del presidente Mubarak.
Io credo che Maroni si vergogni perché ha dovuto far finta che questa menzogna non abbia a che fare coi "fatti riguardanti la Questura di Milano il 27 e 28 maggio", dato che ha omesso di menzionarla.
Tanto più che la menzogna in questione è direttamente finalizzata ad ottenere da un pubblico funzionario, il capo di gabinetto della questura, l'acquiescenza ad un ordine di quanto meno dubbia legittimità.
Dal punto di vista del funzionario, che è ossequioso alla legge, quello che gli si sta chiedendo è di trovare una via legale per ottenere un risultato illecito, cioè il rilascio di una minorenne non cittadina senza documenti, responsabile di un reato penale.
Il funzionario, che non è eroico, trova la via di scampo, grazie alla provvidenziale consigliera regionale Nicole Minetti che si fa carico dell'affidamento, e che di lì a pochi giorni lascerà svanire nel nulla la minorenne.
Solo che la via di scampo non è legale. Poiché, per poter affidare la minore, il funzionario è costretto ad attestare di aver accertato "che al momento non vi erano posti disponibili nelle comunità della zona". Un'attestazione risultata clamorosamente falsa alla prima verifica giornalistica della disponibilità di quei posti.
Questo non è un dettaglio. E' un punto cruciale di tutta la vicenda. Per rendere omaggio alla menzogna del capo del governo, il funzionario è costretto ad un'altra menzogna, cioè ad attestare il falso.
Io credo che Maroni si vergogni di aver dovuto fingere che siano state rispettate "tutte le procedure previste dalla legge, dai regolamenti e dalla costante prassi" poiché queste non prevedono il falso.
E credo che si vergogni di aver dovuto lui stesso attestare il falso davanti al parlamento quando ha detto che l'affidamento alla consigliera è avvenuto "sulla base delle indicazioni del pubblico ministero di turno presso il tribunale per i minorenni", poiché il sostituto procuratore interessato, Annamaria Fiorillo, aveva fermamente chiarito il 30 ottobre di non aver mai autorizzato l'affidamento in questione e di aver disposto invece la collocazione in struttura protetta. Dunque Maroni ha due volte consapevolmente dichiarato il falso davanti al parlamento della repubblica. E' bene che se ne vergogni.
Infine, non credo che il ministro non si sia accorto che la sua stessa carica istituzionale risulta gravemente vilipesa nella sua ricostruzione dei fatti. Il capo del governo non è un superiore del questore, né del suo capo di gabinetto. Il superiore è il ministro dell'interno. E nella nostra legge e costituzione, il capo del governo non è un superiore del ministro, dunque non lo è dei suoi sottoposti. Non sarebbe stato più conforme ad "assoluta correttezza" che il ministro venisse informato di un'occorrenza così anomala? Ma fra il 27 e il 28 maggio, nessuno si cura di scomodare Maroni.
Io credo che Maroni si vergogni anche di questo. Che si vergogni di servire un padrone che tratta chiunque come fosse un servo.

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