sabato 28 aprile 2012

Pechino scarica l’Italia perché forse Hollande vincerà in Francia

"Finché non si toglierà per sempre questo potere a questo Moloch, nessun popolo al mondo potrà più decidere liberamente il proprio destino."
Vittorio Grilli, il vice di Monti all’Economia, è in procinto di rientrare da Pechino. E’ andato a chiedere ai cinesi di comprare Btp.
Il proposito era tutt’altro che insensato, poiché sulla carta la Cina avrebbe tutto l’interesse ad evitare l’uscita dell’Italia dall’euro, che inciderebbe drasticamente sulle sue esportazioni verso il nostro paese, ed avrebbe tutti i mezzi, date le sue immense riserve valutarie, per dare un sostanzioso contributo alla riduzione del famoso spread Btp-Bund.
Che cosa si è sentito rispondere Grilli? Secondo Il Sole 24 Ore di ieri, “Pechino non esclude tracolli dell’area dell’euro se il socialista Hollande dovesse vincere […] Le prospettive dell’euro sono diventate più incerte negli ultimi giorni e l’interesse per i Btp italiani è di fatto calato di pari passo”. In altre parole: i cinesi constatano che se Hollande vincerà, come oggi pare probabile, “i mercati” si lanceranno all’attacco della Francia e, di conseguenza, dell’Italia; e davanti alla prospettiva di trovarsi da soli a contrastare un avversario pressoché onnipotente, preferiscono rinunciare alla battaglia.
La notizia non è confortante per il destino dell’Italia e del nostro debito sovrano. Anzi, fa pensare che la prospettiva della bancarotta si avvicini a grandi passi.
Ma quello che è più sconfortante è constatare che il Moloch dei mercati ha il potere di mettere nei guai fino al collo una potenza come la Francia a causa della volontà liberamente espressa dal suo popolo in libere elezioni democratiche. E che una potenza come la Cina non ha la forza, più che la volontà, di contrastarli.
Cosa dobbiamo concludere? Che finché non si toglierà per sempre questo potere a questo Moloch, nessun popolo al mondo potrà più decidere liberamente il proprio destino.


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